venerdì 9 novembre 2012

007 - Skyfall. Sulla tomba dell'agente Bond. O di quello che ne rimane.

E leggi in giro recensioni straordinarie. Recensioni che ti dicono che è un gran film, con un grande attore che umanizza per la prima volta l'agente James Bond, con una grande fotografia, con soluzioni visive mica da ridere. E tu dici: ma porca puttana! Stiamo scherzando???
Perchè diciamocelo: a chi interessa il lato umano dell'agente Bond? Quanti tra i grandi fans non hanno bestemmiato vedendo il loro eroe PIANGERE per le conseguenze di una misisone? Cose che non si dovrebbero mai vedere in un  film in cui c'è tutto tranne, appunto, l'agente Bond.

Al posto di 007 abbiamo:
la vita incasinata dell'agente Bourne
 
+
la facilità al pianto di Ethan Hunt
 
+
 
un 'atteggiamento da duro alla John Casey (che su Chuck era perfetto...qui meno..)
 
 
La somma dice: personaggio che può anche funzionare ma non per il ruolo di 007.
 
Ma il film? 
Il film si tiene in piedi su un soggetto che sarebbe anche interessante, ma che alla lunga stanca. Che l'MI6 possa avere scheletri nell'armadio va benissimo, che qualche ex agente abbia dei conti in sospeso con i servizi segreti va ancora meglio. Che però non si sappia bene cosa fare di tutto questo non va affatto bene. Che poi si sprechi così male Javier Bardem è cosa pessima.

Perchè, esattamente, non è chiaro cosa dovesse essere Raoul Silva (il cattivo del film). Agente che ha messo in piedi una rete di intelligence parallela e antagonista all'MI6? E per quale ragione specifica? O un uomo tormentato in cerca di vendetta? E in questo caso perchè tanta fatica per creare una rete così complessa se poi di fatto non la usa?  Che poi Bardem faccia bene la sua parte attenua in parte la delusione, ma non basta.

Un Bond che non fa la spia.
L'idea che Bond possa fare la spia sembra non essere di alcun interesse per chi ha realizzato il film. Questa parte della trama è ridotta al minimo, con idee e soluzioni vecchie e stantie e con un paio di vuoti di sceneggiatura che fanno scuotere il capo con grande scoramento. Che poi le uniche scene d'azione piacevoli (specie il combattimento nell'edificio vuoto di Shanghai con un'eccellente effetto d' ombra) si vedano in queste parti fa ancora più male. Per il resto si torna a Jason Bourne. Una fuga verso il nulla per un confronto finale privo di sottigliezze e carico di effetti speciali. E si torna al punto di prima: se non fosse un film di 007 la cosa sarebbe anche piacevole.

Emotivo. Come un bidone.
E si è voluto umanizzare il personaggio. Ti fa venire mal di stomaco, ma fai finta di nulla. Che poi alla fine tutto quello che fa è piangere. Invece il fatto che sia stato quasi condannato a morte da M e abbandonato come un cane vecchio a bordo strada lo lascia del tutto insensibile. Si fa giusto una bevuta. Vedi la profondità e umanità del personaggio?

E alla fine
Alla fine niente. Sarebbe un discreto film. Specie, e qui siamo tutti d'accordo, per la fotografia da urlo e per alcune soluzioni che sono un piacere per gli occhi.
Ma è James Bond. L'agente speciale a cui tutti devono baciare l'anello e lustrare le scarpe. Non un cazzone a caso con una pistola e un gessato.

1 commento:

  1. Non avedo voglia di aggiornare il post scrivo qui. Non mi sono spiegato bene su Raoul Silva. Per la nota: andava bene sia la parte in cui era a capo di una rete di intelligence clandestina, sia quella in cui era alla ricerca della vendetta. Però le due cose sembrano separate e non vengono messe chiaramente in relazione tra loro. Alla fine Silva non è ne carne ne pesce. Non è un uomo che cerca di diventare più potente, non è un mercenario e non è neppure un genio visto che sfrutta nel peggior modo possibile le sue risorse facendo fare bella figura a un James Bond che non aveva trovato altra soluzione che nascondersi in una bughiera. La scena finale di Silva poi è avulsa dal resto del film. Perchè di colpo diventa uno psicopatico suicida mentre prima era solo uno psicopatico che cercava di conquistare il mondo??

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