venerdì 5 aprile 2013

Dead Space 3. Fino ad un certo punto era pure piacevole. Fino ad un certo punto....

Il primo Dead Space mi era piaciuto parecchio. Il secondo era stato l'equivalente emotivo di una cartella esattoriale. Il terzo invece....

Come il primo per fortuna. Ma non abbastanza 
Che vuol dire che ti è piaciuto molto il recupero della atmosfere del primo capitolo. Specie nella prima partre quando si torna su una nave da esplorare e quindi anche alle atmosfere anguste e claustrofobiche. Che per un gioco di stampo orrorifico è il minimo. Il problema è che dopo aver provato un brivido di piacere profondo tra i relitti, le quest secondarie e quant'altro, sono finito per atterrare su quel maledetto pianeta dove, di fatto, ho cominciato a contare le ore che mancavano per arrivare al finale.
Il problema non è mio soltanto. Alla 56esima sparatoria identica, al 119esimo sali-scendi dal dirupo e all'188° avversario prevedibile in un contesto prevedibile ho capito che era una dato oggettivo.

Gravità zero
Si legge qua e la che la parte in cui ti trovi a gravità zero da sola vale il prezzo del biglietto.
Diciamolo: è un momento fantastico che mi ha fatto godere di brutto (sullo stile del primo Crysis se ricordate quella missione specifica). Però non basta neanche lontanamente a farmi dimenticare quella sfilza di sbadigli che mi hanno impegnato nelle ore successive.

Il resto
Detto dell'abbiocco che segue ad una prima parte piacevolissima e detto che la grafica è particolarmente buona, ma che ho visto di meglio, dico anche che alla fine il gioco paga il fatto di essere decisamente troppo presuntuoso e di puntare all'epico laddove bastava qualcosa di più semplice.
Non so dirvi nulla riguardo al doppiaggio. Ci ho giocato in inglese. Di regola il doppiaggio italiano viene sempre un orrore

Quindi
Se tutto fosse stato come nella prima parte del gioco lo avrei consigliato almeno ai fans della serie. Ma francamente non me la sento di arrivare a tanto...

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