Mi impongo sempre di non scrivere le recensioni sull'onda lunga delle emozione. Stavolta non ci sono riuscito. Ho finito di leggere l'albo da pochi minuti. Sono travolto dal tono sognante, malinconico e surreale del racconto. E sono anche convinto che sia una delle cose più belle che ho letto su un albo Bonelli.
Il viaggio, i viaggi, la fine e la solitudine
Perché uno può aspettarsi una storia di un certo tipo. Magari ti aspettavi tanta avventura tra le stelle e una qualche infarinatura di base per presentare i personaggi. Non ti aspettavi l'esatto opposto. Non ti aspettavi di essere preso per mano dall'autore di questo splendido racconto e portato a vivere l'intera vita di un ragazzino divenuto astronauta e condannato alla follia. C'è molto di "2001: Odissea nello spazio" e c'è anche molto di intimo e di personale. Bilotta sgretola il confine tra reale e immaginario e confonde il materiale con l'onirico. A volte provoca, volutamente, un leggero senso di disorientamento e pone un sacco di domande. Non sempre risponde. Perfino il finale, come tutto il resto, ha due chiavi di lettura. Una concreta e una metaforica. Lascia, volendo, perfino il dubbio che un viaggio ci sia mai stato. E ricorda che tutti siamo sempre perennemente in viaggio e arriviamo soli alla meta. E poi quell'ultima sequenza finale da brivido....
Affascinano le atmosfere e i personaggi vivono di vita propria. Commuovono e fanno soffrire. Emozioni vere.
Disegni
Matteo Mosca da un contributo straordinario a questo capolavoro. Non un tratto fuori posto, non una sola scena priva di vita. Se la storia piace al punto da diventare indimenticabile il merito è anche suo.
Valutazione
Soggetto: 10 (prima volta)
Sceneggiatura: 10 (il primo in assoluto di questo blog...)
Disegni: 9
Poi magari, a mente fredda, ci ripenserò. Ma chi se ne importa di cosa penserò fra mezzora? A noi importa quello che viviamo durante la lettura!
ho digitato su google il titolo per vedere se c'era qualcuno che l'aveva già letto e la pensava come me ... In una collana Bonelli che ci sta finalmente dando soddisfazioni, tanto che era una vita che non aspettavo la pubblicazione di un fumetto (forse solo rat-man), il numero 5 è davvero, finora, il capolavoro. Personalmente sono passato da un 7,5 complessivo per il boia di Parigi, 9 per la redenzione del Samurai, 6,5 per la rivolta dei Sepoy, 8,5 per No smoking e 9,5 per quest'ultimo. La rappresentazione concreta del "lato oscuro" nel retro del giardino, con la madre che piange, il sussulto di lucidità del padre al funerale, le considerazioni di LLoyd sulla luna anche di giorno stigmatizzate dal professore retrogrado, e le scene finali sulla luna, con la citazione di Leopardi e poi il buio finale sono le immagini che si stagliano su tutto il resto; ma anche la mia è una valutazione sull'onda dell'emozione, ma avercene!!
RispondiEliminaCiao e benvenuto! Secondo me il punto sta tutto li, in quello che hai indicato tu, nel contrasto continuo tra vero e immaginario che si ripercuote nella quotidianità di Lloyd. E a ben pensarci (oramai è passato un giorno...) è difficile parlare di questa storia senza essere sull'onda delle emozioni...credo che farlo significherebbe non averla capita.
EliminaPelle d'oca durante la lettura di questo prezioso albo! Perdonate l'enfasi, se potete. Ciao.
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