Andiamo diretti al punto. Questo terzo e ultimo capitolo del Batman di Nolan è un gran bel film. Ma bello davvero senza farci sopra tante pippe mentali. Quindi andiamo di pippe mentali.
Nel bene...
Di bello c'è tanto. A partire dalla capacità più che mai assodata di Nolan di tenerti li seduto sulle spine e di farti provare una notevole dose di tensione quando serve. Una cosa non da poco visto che alla fine ti sciroppi un film di quasi tre ore senza mai pensare di buttare l'occhio all'orologio. Ci metto anche che ho apprezzato la rivisitazione dei vari personaggi.
Assodato che questo Batman è quasi superfluo per lo svolgimento della storia (nel senso che alla fine la trama funzionerebbe anche se lui non ci fosse e il tutto fosse risolto, che so, dalla polizia e basta) trovo che il Bane terrorista/utopista a metà tra l'esecutore e il precursore di una nuova era di feroce e rabbiosa equità sociale sia azzeccatissimo.
Riscrivere l'identità di Catwoman era più facile. Solo che non mi sarei aspettato di trovare piacevole la versione di Anne Hathaway data la totale assenza di bocce e culo....epperò alla fine funziona dato che la tizia in questione ci mette un notevole impegno...
Mettici anche che la storia funziona a meraviglia e ci siamo.
...e i contro
Non è che sia tutto perfetto però. Che tipo alcuni dialoghi non li ho mica capiti e alcune scene parevano inserite un po' a caso. Mettici anche che quella che doveva essere l'epica battaglia finale (quella della polizia, non quella di Batman) mi è parsa abbastanza pezzente e che la sequenza finale (NON IL FINALE...LA SERIE DI SCENE SUCCESSIVE) era francamente mielosa e scontata e, anche qui, il gioco è fatto.
Ma in sostanza.
Ma in sostanza è un grande film. Che sono contento di aver visto, che tornerei a rivedere e che ti fa provare dispiacere al pensiero che non ce ne sarà un quarto....
P.S: evitate il confronto inutile.
La domanda inutile che gira è "meglio The Avengers o Batman?". Sarebbe un po' come paragonare un'auto a una cancello in ferro battuto. Il primo è un'autentica trasposizione di un fumetto in cui abbondano le tonalità ironiche. Il secondo è una rivisitazione in chiave realista e politica di un fumetto completamente diverso e necessariamente noir. Quindi non c'è possibilità di confronto.
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