venerdì 11 ottobre 2013

Dragonero #5- Il raduno degli scout.


Prima di parlare di questo albo e del suo contenuto bisogna fare un discorso più generico relativo ai "mondi" fantasy e alla continuity in generale. 

Partiamo da una domanda la cui risposta può essere difficilissima: come si introduce un mondo completamente inventato, completamente nuovo e ricco di razze e civiltà puramente inventate? 
I modi sono due. Il primo consiste nel creare dei capitoli esclusivamente dedicati a questo fine e che di solito prendono il nome di "appendici", di soilito molto apprezzati dai fans del genere (tu compreso). Va da se però che tale metodo non è utilizzabile in una serie a fumetti e per questo rimane il secondo metodo, ossia introdurre gradualmente tali elementi nel corso della narrazione. Un riferimento qui, un racconto la e una spiegazioni lasciata a metà. Ovviamente tale metodo comporta dei rischi perchè può appesantire la narrazione (troppe divagazioni rallentano il ritmo) e c'è il rischio che gli stessi autori non ricordino tutto quello che hanno scritto (specie a distanza di anni).
Ecco, in questo albo abbiamo una via di mezzo tra le due cose. E, pur capendone la necessità, non è che funzioni benissimo.... 



La guida turistica dice che... 
A conti fatti la cosa meglio riuscita è l'introduzione. Sia perchè la gag iniziale funziona sia perchè approfondisce ulteriormente quello che finora è il miglior personaggio della serie ossia Branko Gmor. Da quel momento in avanti però grosso modo finisce tutta la narrazione e l'albo diventa un ibrido tra una guida turistica, un manuale di storia dell'Impero e dei suoi confini e un lentissimo punto di contatto tra il ciclo appena concluso (discreto ma non esaltante) e quello che sta per iniziare. In questo vengono introdotti elementi di sicuro interesse e vengono lasciate intravedere un gran numero di trame future, ma nulla di più e così la narrazione vera e propria risulta sacrificata alle esigenze di continuity e alla necessità di fissare un punto di partenza per ciò che verrà. 
Il raduno 
Poi finalmente si arriva al raduno vero e proprio che rappresenta la cosa meno riuscita della storia. Certo è vero che vengono presentati molti nuovi personaggi che sicuramente ritroveremo anche in futuro (oltre ad una vecchia fiamma di Ian che a quanto pare ci da dentro ad ogni occasione...chiamalo scemo..) e che ci vengono date spiegazioni molto utili sull'ordine degli scout. Ma è pur vero che a conti fatti il raduno vero e proprio è una via di mezzo tra una riunione condominiale e un raduno sindacale (pure anticipata dalla narrazione di una nottata che certamente era più adatta a quello che ci aspettavamo). Se oltre a questo ci mettiamo anche il fatto che dura poche pagine ecco che alla fine si spiega il perchè del senso di delusione che ti ha preso dopo la lettura. 


Ian, datti una spettinata! 
Nota  a parte, non riferita a questo singolo albo, va fatta in merito al protagonista della serie che dopo un romanzo e cinque albi completi non ti ha ancora convinto ed è ancora fermo al punto di partenza risultando quindi meno convincente dei suoi compagni di viaggio e perfino di Alben che pure finora ha avuto molto meno spazio. Su questo fronte sospendi il giudizio e speri in una svolta entro qualche tempo. 

I disegni 
La prova di Pagliarani è decisamente buona seppure la storia non sia di quelle che esaltano per ritmo e ambientazione. Ottimo il suo Gmor, ben rappresentati i tanti scout, specie quelli con maggiori peculiarità (Ewyan, Yannah e Rehka), mentre non ti ha convinto del tutto Sera, proposta in tre o quattro modi diversi, quasi che l'autore avesse cambiato idea in corso d'opera (ma prendetelo come un semplice dettaglio). 

Insomma: un albo che a seconda dei gusti doveva capitare o si poteva evitare.  E che, dipende da voi, è ricco di fascino o risulta molto lento e noioso. A voi l'ardua sentenza! 

Voto
No, lasciamo perdere stavolta. Sei tentato per un 6 politico alla storia, ma alla fine anche questo è il classico albo che va valutato in prospettiva. Chi vivrà vedrà! Buona via a tutti! 
Ah per i disegni diamo un bel 7.5 che ci sta tutto












3 commenti:

  1. A me è piaciuto molto.
    Non è successo praticamente nulla, ma sono stati seminati un sacco di spunti interessanti che si evolveranno nei prossimi albi. Il risultato è che, personalmente, dopo aver letto l'albo, non vedo l'ora che escano i prossimi.
    Inoltre Ian non mi sembra meno convincente degli altri, ma solamente più silenzioso e introverso, ma forse gli autori volevano proprio delinearlo in questo modo. Sera e Branko/Gmor sono sicuramente più rumorosi ed esplosivi e, quindi, tendono a rubare un po' la scena a Ian. Mi sembra uno di quei personaggi che, come nella vita reale, inizi ad apprezzare solo dopo averlo conosciuto.
    Non mi è piaciuta molto Legs/Yannah, ma forse sono influenzato dal fatto che odio la sua controparte fantascientifica...
    Anch'io ho avuto qualche perplessità su come è stata resa Sera. I disegni sono molto validi, ma credo che Pagliarani debba decidere che aspetto dare all'elfa e seguire quel modello.
    La copertina è ottima

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  2. Che dire, secondo me non siamo più tanto in grado di gustare questo genere di narrazione. Se si legge il signore degli anelli ci si accorgerà che gran parte della narrazione e' fatta così

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    1. In realtà ci stavo ripensando...cioè non cambio il mio parere complessivo, però devo dire che come albo è anche abbastanza coraggioso, visto che, come fai notare tu, Vietti sceglie un approccio non più convenzionale...

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