martedì 17 aprile 2012

Mytico!. (ma non troppo....)

Sabato, quello della settimana scorsa (che qui si parla al passato), oltre ad aver acquistato la solita carriola di albi a fumetti e riviste (tante riviste...) ho comprato anche quell'albo dall'aspetto intrigante che davano in allegato al corriere (e meglio ancora: lo davano separatamente rispetto a quel quotidiano orrendo). Parlasi, per i meno attenti, di "Mytico!" (con punto esclamativo annesso al titolo).  Che poi alla fine costava solo 1€ e quindi ci si prova sempre....

E, no. Non mi è piaciuto. Affatto.


Però una cosa positiva va detta subito: che un quotidiano abbia tentato questa strada, al punto da non aver previsto un numero esatto di uscite è cosa di per se apprezzabile. Significa che c'è ancora voglia di puntare sul fumetto.
Buona anche l'idea. In un mondo in cui tutto è stato, grosso modo, già narrato e inventato, tanto vale andare sul sicuro approfittando di una fonte  inesauribile di ispirazione, ossia la mitologia.

Lungi dal dare una valutazione complessiva alla collana (cosa per la quale servirà molto tempo e speriamo che il successo sia dalla loro) mi limito a darne una dell'albo in questione.

L'albo. Appunto. 
Stefano Ascari (alla sceneggiatura) e Andrea Riccadonna (disegni) illustrano il mito dei miti: la guerra di Troia e il primo (ma non ultimo) scontro tra Achille e Ettore. Due figure che da sole hanno dominato il panorama dell'epica classica. L'eroe perfetto per eccellenza (Achille) e l'emblema del sacrificio per un bene superiore (Ettore). Nel mezzo c'è anche lo scontro tra il Pelide e l'altro invulnerabile, ossia il colossale Cicno. Il tutto, ovviamente, immerso nella foga della battaglia per il controllo della spiaggia di Troia.
Epico direte voi. E invece no. Tutto quello che ho appena descritto si vede appena. E il mito, a cui la collana si rifà, è alterato in continuazione. Ad esempio? Ecco: Cicno muore annegato (che è assurdo per il solo fatto che è figlio di Poseidone!!) e non, come dovrebbe EPICAMENTE essere, strangolato da Achille. Lo stesso vale per lo scontro tra i due eroi dominanti: statico, confuso e senza soluzione di continuità tra una scena e l'altra.

In sostanza.


In sostanza il tutto appare affrettato. Perfino i disegni sono abbastanza piatti e non trasmettono mai l'enfasi che uno si aspetterebbe.
Il rischio è che si sia confuso un fumetto da realizzare per i più giovani (gli adolescenti) per un fumetto di scarsa qualità e per il quale non serva grande impegno realizzativo. E alla fine la domanda è semplice: perchè un quindicenne dovrebbe acquistare questo albo al posto di, che so, Capitan America (scritto da Brubaker e disegnato da sua altezza Steve McNiven) che è molto più epico e realizzato con molta più cura?
Urge un miglioramento o l'esperimento è destinato a morire presto....


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