Dire che valutare quest’albo è difficile è a dir poco un
eufemismo. Lo si può valutare dal punto di vista del lettore che segue da anni
la serie (che è quello che farò) o da quello del lettore neofita. Inoltre la si
può valutare per quella che è a conti fatti la storia principale (Nathan a New
Alexandria) o come parte della serie in 4 albi cominciata il mese scorso con
“Il segreto di Sigmund” (e io farò entrambe le cose).
La storia. Le storie.
La storia è collocata 6 mesi dopo la
Saga Alfa (NN 104-108), ossia nel 2101(sempre secondo la nuova datazione),
quindi dieci anni dopo rispetto a quanto narrato nel primo albo della saga in
questione. Troviamo quindi Nathan in compagnia di Hadija nel corso di una
vacanza nella terra natale della compagna di Nathan.
Particolare che ci viene narrato per la prima volta, visto che di Hadija era sempre e solo stata indicata l’origine medio - orientale e nulla più, mentre ora sappiamo che sarebbe (per quello che vale nel mondo del futuro) egiziana. Conta poco ma è comunque la prima volta che sappiamo qualcosa di più su di lei e che incontriamo elementi del suo passato diversi da quelli della tragedia che le sconvolse la vita. Non molto, ma è già una piccola soddisfazione.
Particolare che ci viene narrato per la prima volta, visto che di Hadija era sempre e solo stata indicata l’origine medio - orientale e nulla più, mentre ora sappiamo che sarebbe (per quello che vale nel mondo del futuro) egiziana. Conta poco ma è comunque la prima volta che sappiamo qualcosa di più su di lei e che incontriamo elementi del suo passato diversi da quelli della tragedia che le sconvolse la vita. Non molto, ma è già una piccola soddisfazione.
La storia che li coinvolge parte da un pretesto fortunoso e
segue una linea talmente banale da non meritare quasi attenzione: una vecchia e
affascinante amica d’infanzia di Hadija in lotta contro le autorità corrotte
del suo paese per salvare un’oasi dalla speculazione edilizia.
Tutto qui? No, c’è molto altro. Ma intanto diciamo subito
che questa parte funziona bene, grazie al fatto che occupa si e no 30-35 pagine
e di fatto non rappresenta per davvero lo scheletro su cui si regge l’albo.
Quindi: una storia che su 94 pagine sarebbe stata terribile funziona su uno
spazio ridotto e questo va detto subito.
Gli elementi di vero interesse però sono altri. E sono quelli
che riguardano i 3 personaggi principali della saga, ossia Nathan, Legs e
Sigmund. Una sottotrama che prosegue quanto già accennato nell’albo precedente
e si incentra soprattutto sui sentimenti dei tre personaggi in questione.
Incontriamo un Nathan completamente trasformato dal
legame con Hadija, meno musone, più sereno e che ha cacciato gli spettri del
passato.
Soprattutto, ai fini dello sviluppo della saga, incontriamo Sigmund sotto una luce completamente
diversa. Per la prima volta lo vediamo ossessionato, paranoico e quasi ai
limiti della follia di fronte alla perdita del costrutto senziente che fungeva
da primo computer. Non una semplice perdita di una cosa, ma la perdita
dell’unico vero amore. Sigmund quindi non è più un genio dei computer, ma
diventa qualcosa di molto più oscuro, ossessionato da un rapporto innaturale e folle con una macchina.
E poi arriva il momento di dirlo: FINALMENTE! Forse avete già capito a cosa mi riferisco. Parliamo
di Legs e May. Per anni il loro
rapporto è stato ambiguo, ma non per scelta editoriale, bensì per scarsa
cura. Non si è mai davvero capito quale
fosse il loro legame effettivo e quando si pensava di esserci riusciti arrivava
un albo che rimetteva tutto in dubbio creando paradossi e controsensi. Sono
bastate due pagine (48 e 49) a spazzare via circa 18 anni di inconcepibile
caos. E ora sappiamo che Legs e May si sono amate, che il loro rapporto è stato
incredibilmente intenso e profondo e che May ha rappresentato per Legs “ il
tassello mancante”, quello che le ha cambiato davvero la vita e l’ha resa
completa . Grazie, era davvero ora di levare quel velo di perbenismo e
ipocrisia che per anni ha rovinato un elemento di enorme interesse e fascino.
Ma sempre Legs regala un altro momento di grande interesse e
svela altri retroscena mai narrati. Che il suo rapporto con Solomon Darver sia
sempre stato turbolento lo sapevamo (ed è questo che la porterà a lasciare
l’agenzia alla fine della guerra con le Stazioni Orbitali), ma qui finalmente
la cosa assume anche uno spessore emotivo che finora era stato assente.
A ciò si aggiunga che si comincia a capire quale sia la
trama portante della saga e cosa sia successo
Sigmund alla fine della Guerra dei Mondi.
E questo basta a spiegare perché si possa parlare di un
eccellente albo.
Disegni
Una confessione: ho sempre avuto un debole per i disegni di
Ivan Calcaterra. Magari non come di fronte a quelli di De Angelis, ma poco
meno.
E qui siamo di fronte ad una prova, a mio parere eccellente.
Fatico a trovare sbavature e resto ammirato di fronte ad alcune sequenze. Una
fra tutte è la missione di Legs al porto sotto la pioggia (ossia pagine 51-53 e 57-64).
Non c’è molto da dire se non, appunto, che a mio parere
siamo di fronte a tavole di altissima qualità.
Valutazione.
Soggetto (Antonio Serra): 6.5 (la storia), 8 (la saga nel suo sviluppo)
Sceneggiatura (Davide Rigamonti): 7.5
Disegni (Ivan Calcaterra): 9
Starting Point, NN 3.0:
Il Segreto di Sigmund (NN 250)
P.S. : l'albo avrebbe dovuto uscire il 18 aprile...non so voi ma io l'ho trovato già il 14 in edicola... ottimo!
Starting Point, NN 3.0:
Il Segreto di Sigmund (NN 250)
P.S. : l'albo avrebbe dovuto uscire il 18 aprile...non so voi ma io l'ho trovato già il 14 in edicola... ottimo!
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