Parliamo, con un certo ritardo della storie contenute nel Maxi numero 8 di Nathan Never.
Premetto subito un concetto di rilievo: il Maxi è da sempre un mero riempitivo utile sostanzialmente (e comprensibilmente) a non gettare via storie già scritte che non hanno però trovato spazio sulla serie regolare. Sapendo questo va da se che il giudizio si deve conformare a tali esigenze editoriali tenendo in considerazioni che verosimilmente queste storie vengono pubblicate senza che sia effettuata un'accurata revisione ai testi e ai disegni. Ciò detto ricordo che siamo di fronte ad un prodotto della Bonelli, per cui nulla è mai meno che dignitoso e rispettoso del lettore.
E ora parliamo delle tre storie.
Si comincia con "I morti non ritornano", con Mirko Perniola ai testi e Di Clemente ai disegni. Una storia che lascia un po' di amaro in bocca. Non per il finale della stessa ma perchè lascia l'impressione che sarebbe bastato davvero poco di più a renderla molto gradevole. La trama non è molto originale (ma personalmente non giudico in base all'originalità): un duplice omicidio e una vendetta portata avanti da parte di chi dovrebbe essere morto. Già visto? Si, ma di base funziona sempre. Manca però qualcosa. Innanzitutto le vittime (una giovane coppia) vengono appena abbozzate, di modo che la loro tragedia non coinvolge più di tanto. Lo stesso dicasi per l'ufficiale di polizia desideroso di vendetta: un personaggio radicalmente opposto a Nathan e che avrebbe forse potuto essere usato meglio. Infine c'è l'assassino. Ho trovato che la scelta di Perniola sulla sua identità fosse ottima. Meno ottimo lo spazio che un personaggio del genere occupa nella complessità dell'albo, al punto da sembrare un semplice deus ex machina utile solo a muovere qualcosa nella trama senza dare nessuna profondità.
I disegni di Di Clemente sono altalenanti. Ad ottime tavole (quando forse c'è stato il tempo di fare un buon lavoro) se ne contrappongono altre decisamente imprecise e grossolane. Un lavoro che, con tutta la buona volontà non può essere considerato sufficiente (da quanto tempo non si diceva una cosa del genere di questo disegnatore??)
Valutazione.
Soggetto: 6
Sceneggiatura: 5.5
Disegni: 5
Segue "Viaggio a Gadalas" del duo Vigna/Toffanetti. Qui ci sarebbe molto da dire. Per esempio che è molto strano che una storia del genere non abbia trovato spazio nella serie regolare data la sua importanza nella vita dell'agente Alfa....
Il problema è che la storia, così carica di suggestioni, alla fine non mi è piaciuta affatto.
I difetti del soggetto sono evidenti. Inizia tutto con un pretesto davvero eccessivo e per nulla credibile. Continua all'insegna della casualità e lascia perplessi (a dir poco) scoprire che Nathan non ha indagato sulla morte di un caro amico e che soprattutto non avesse mai sospettato la verità. Passi i sentimenti personali, ma sempre di un agente di notevoli capacità stiamo parlando....
Poi Vigna si rifà con la sceneggiatura. Ossia incentrandosi sui rapporti di Nathan con gli amici di infanzia e il suo luogo natale. Ma non basta a far dimenticare una storia oggettivamente troppo pretestuosa.
Per quanto riguarda i disegni va detto che non sono mai stato un fan di Toffanetti. Questione di gusti. Ma qui mi sembra che, a parte le ultime tavole, il lavoro sia davvero molto lontano dalla sufficienza... vale sempre il discorso fatto in premessa e quello sui miei gusti personali comunque.
Valutazione.
Soggetto: 4.5
Sceneggiatura: 6.5
Disegni: 4.5
Infine tocca Davide Rigamonti e alla coppia formata da Fabrizio Busticchi e Luana Paesani con "Iron Jake". Ad essere onesti mi da l'idea di una storia compressa in troppe poche pagine e che probabilmente avrebbe beneficiato del formato dello Speciale (ossia 160 pagine invece che 90). Lo dico perchè nella storia, che alla fine è forse quella meno riuscita, compaiono 3 personaggi potenzialmente affascinanti.
Parliamo di Poison, del padre di Iron Jake e, appunto, di Iron Jake stesso. La "signora del male" è davvero troppo stereotipata, ma le potenzialità, vista la realtà nella quale è calata, era notevoli. Idem per il rapporto tra il mostruoso Iron Jake e il padre. Il conflitto interiore che i due personaggi vivono e la tragedia che li accomuna potrebbe da sola sostenere la storia. Ma alla fine, come detto, non c'è lo spazio materiale per farci stare tutto e quindi nulla viene portato a compimento. Peccato, davvero.
Quanto alla trama poco da dire. Banale fin che si vuole, ma sarebbe stato meno evidente se ci fosse stato lo spazio sufficiente a trasmettere un senso di miseria, oppressione e disperazione. Appunto: servivano più pagine!
I disegni sono una nota davvero dolente. Non mi è piaciuto davvero nulla e non ci sono tavole che si salvino. Ma ovviamente mi riservo di dare una valutazione effettiva dei due disegnatori dopo aver letto il prossimo Universo Alfa in edicola dal 17 di questo mese....
Valutazione.
Soggetto: 5
Sceneggiatura: 5
Disegni: 4
P.S:Non centra nulla con Nathan Never. Ma a breve esce il primo volume di una nuova serie dedicata a Moon Knight. Si, esatto il supereroe psicopatico (che nell'Univero Marvel è un classico visti anche Sentry e il mitico Deadpool...ma pure Frank Castle...) che come identità segreta fa il tassista....identità segreta da tassista...don't ask! Cmq è un personaggio che ho sempre amato...ergo: lo consiglio e spero sia una bella serie...
....graficamente invece è sempre stato perfetto....
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