lunedì 14 maggio 2012

Fear Itself #7 (che insomma...anche no..) e una valutazione di tutta la saga (che anche quella è così così).


Cominciamo dall'ultimo numero di Fear Itself. Che, diciamocelo, non ha emozionato per nulla. E in fin dei conti ho atteso solo per sette mesi la fine della saga. Sette mesi segnati da un'unico elemento l'attesa spasmodica dello scontro finale tra Thor e il Serpente e quello tra i Vendicatori e i Valorosi. E alla fine, come spesso capita nelle storie di Matt Fraction, ci resti un po' male. Tanto male...e tanto incazzato...

(roba che potevo rimanere offeso...)

Lo scontro tra Thor e il Serpente era stato preparato con cura nei sei mesi precedenti. Anzi, tutta la trama ruotava di fatto attorno al desiderio egoistico di Odino, disposto a sacrificare la Terra pur di salvare il figlio dalla terribile profezia (insomma...) di sua stessa concessione.
Insomma,....che sono decenni che per i personaggi Marvel la morte ha la stessa incidenza dell'influenza e viene curata con la tachipirina e un paio di maalox. Che quindi la terribile profezia sia una cosa a cui non crede nessuno è ovvio....
Ma si diceva del duello. Arrivati al dunque....
....con il dunque che prometteva assai bene ti ritrovi con un duello che non ti dice nulla. Anzi, una cosa la dici, tipo "ma che è stammerda????". Che il Serpente ha fatto a pezzi mezzo mondo, macellato i Vendicatori e costretto Odino a preparare un'armata di qualche gigalione di dei e mostri vari. Ma alla fine le prende di brutto da Odino senza neanche riuscire a fare qualcosa di interessante. VOTO 0 AL SERPENTE. 

Che va bene dai. Ci sono i Vendicatori con le armi forgiate da Stark insieme ai Nani delle fucine di Odino...
(...che per la nota il nome "i Possenti" sta molto a significare che "non ci avevamo idee per dare un nome vagamente decente e siamo andati a caso"....e tanto per cambiare han dato un altro look a Spider-man...)
...e dall'altra i solito valorosi... (in verità senza La Cosa visto che si è preso una ripassata da manuale nel capitolo 5...che a Thor quando girano girano..) 
Anche qui: tanto casino 
(e carica a testa bassa....)
ma alla fine niente. Un po' di botte. Un paio di duelli molto rapidi che i Valorosi del Serpente adesso non sono un cacchio di nessuno e fine. Basta. E si, ti girano anche tanto le balle.... 
Puristi a parte l'unica cosa veramente emozionante dell'albo è questa: 
Capitan Thor! E cosa ci fa con il martellone? Ci ammazza Sin e via, che così la stronzetta rossa smette di rompere le balle??? No. Non ci fa nulla.... capita... 

La saga nel complesso. 
La saga nel suo complesso non raggiunge la sufficienza. Neppure se letta tutta d'un fiato. Peccato, davvero. Fraction l'aveva preparata bene con un bel numero #1 ( e prima ancora c'era stato un discreto numero #0), ma poi ha impiegato sei albi per arrivare al dunque. SEI ALBI IN CUI L'HA TIRATA PER LE LUNGHE. Che alla fine il problema sta tutto li, nel fatto che rispetto a quanto visto nel primo numero la trama si arricchisce pochissimo. Unico momento epico è stato lo scontro tra Thor e la coppia Angrir/Nul (La Cosa e Hulk). Che rulla parecchio. Ma è un po' pochino. 

A dire il vero ci sono altri momenti epici. Tre in particolare: 
1- Lo scontro tra Iron Man contro il Gargoyle 
2- Lo scontro tra il quartetto composto da Jessica Drew, Ms. Marvel, Occhio di Falco e il Protettore e Nul in quel del Brasile (dove peraltro ti ricordi che Carol non è solo gnocca, ma anche parecchio forte...)
3- Il confronto tra Red Hulk e Angrir
Problema: nessuno dei tre confronti è negli albi della Miniserie.... peccato: sono i soli momenti carichi di pathos... 

Disegni. 
Oh, i disegni sono di ben altra pasta. Stuart Immonen è la sola ragione per cui la storia si salva. Ma è inutile dilungarsi, gli abbiamo già fatto abbondantemente i complimenti. Però va detto: grande! 

Voto. 
Soggetto: 6
Sceneggiatura: 5
Disegni: 9

Maledetto Matt Fraction... 


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