La principale ragione per cui ha acquistato l'albo in verità non è tanto la storia quanto piuttosto l'aver letto il nome di Roi alla casella "disegni". Tu ami follemente Corrado Roi al punto che è uno dei pochi artisti che ti porta ad acquistare immediatamente un albo (gli altri sono De Angelis, Freghieri, Brindisi e Ticci).
Poi però hai anche trovato una storia che, diciamolo, ti ha davvero sorpreso. E che è pure una delle migliori degli ultimi due o tre anni di Dampyr.
Primo atto
"Il collezionista" è una storia ambiziosa, pensata e studiata nei minimi dettagli e che scava a piene mani nell'universo di Harlan senza bisogno di continui riassunti o di spiegoni ammazza-ritmo.
Perchè a ben vedere c'è dentro davvero tutto: il multiverso utilizzato in maniera impeccabile, un vecchio nemico, un nuovo affascinante e inquietante personaggio, volti molto cari al lettore (Nikolaus e Ann) e perfino Draka. E la cosa davvero notevole è che nulla è messo li per caso, ma svolge una funzione coerente con il suo ruolo.
Possiamo dirla così: Di Gregorio impiega molte pagine (circa l'equivalente di un albo della serie regolare) a predisporre le sue pedine, dopo di che le muove inesorabilmente senza mai dare facili punti di riferimento e divertendosi a disorientare il lettore tra colpi di scena, ottime trovate da amante dell'horror e un ritmo che si accende all'improvviso.
Se proprio...
...dovessimo cercare qualche pecca allora dovremmo dire che la storia arriva alla fine un po' con il fiato corto e con qualche soluzione un po'....facile. E mi spiego.
Fino al momento del confronto nell'arena con il mostro (chi ha letto capisce) la storia è quasi inattaccabile. Da quel momento in poi invece la cura per i dettagli viene un po' meno e l'autore sembra sentire la necessità di portare a termine il racconto e pare rendersi conto che rimangono poche pagine. Così il piano di Nik, pur convincente, appare troppo abbozzato e l'intera sequenza finale è decisamente troppo rapida. In sostanza il finale paga pegno a un problema paradossale: la storia è leggermente troppo breve.
In aggiunta diremo anche che alcuni comprimari (Shahana e Astolfo) appaiono meno incisivi di quanto avrebbero potuto essere.
Ma insomma
Giusto per essere puntigliosi però. Perchè volendo essere del tutto onesti osserveremo che in fin dei conti la storia regge senza problemi dall'inizio alla fine e che i comprimari di cui sopra svolgono ugualmente una funzione. E poi c'è quel Collezionista che ha uno spessore davvero notevole.
Quindi
Non c'è solo il solito grande lavoro di Corrado Roi insomma, ma anche una bella storia, solida, divertente e ben scritta. Un albone che rappresenta un ottimo antidoto per la calura di questi giorni.
Valutazione
Soggetto: 7
Sceneggiatura: 7.5
Disegni: 8
Veramente incredibile. Di solito i maxi Dampyr sono letture estive, con storie di livello inferiore e, alcune, davverso scadenti. Qua, invece, siamo a tutt'altro livello. Questa poteva anche essere una minisaga dentro la serie normale e, magari, poteva anche essere più lunga.
RispondiEliminaAlel, amorale e annoiato immortale, è anche uno dei migliori antagonisti in assoluto. Peccato non poterlo rivedere.
Qualche appunto, così, per spirito critico, lo faccio.
1) I nostri tre espertissimi eroi continuano a cadere in tutte le trappole che si presentano loro. Questa volta hanno visto un insolito arcobaleno perfetto, generato senza raggi di sole (l'hanno pure notato) e cosa fanno? Ci passano sotto. Sono PASSATI SOTTO a un arcobaleno! E non si sono nemmeno preoccupati. Poi dopo un po' si meravigliano che Caleb non risponde al telefono...
2) Nergal dovrebbe essere uno dei principali antagonisti. E' uno dei più potenti maestri e, in più, ha anche acquisito ulteriori poteri diventando il capo della polizia infernale. C'è dai primi numeri e regolarmente tenta di far cadere Harlan e soci in trappola, inizialmente ci riesce, ma alla fine torna a casa con le pive nel sacco, facendo pure la figura del peracottaio. Il giochino sta divdentando un po' ripetitivo e rischia di cadere nel ridicolo. Non dico che Nergal debba vincere qualche volta (non so come ciò sia possibile), ma un finale un po' diverso dal solito ci starebbe.
3) Shahana e Astolfo. Mentre il secondo è un personaggio puramente strumentale e, forse, causa spazio, non è stato sviluppato, da Shahana ci si poteva spettare di più. Dopo la morte di Dama Druj e il provvisorio "allontanamento" di Lady Nahema, questo poteva diventare un personaggio interessante. Invece è stato bruciato un po' velocemente.
4) Draka. Data la scomparsa del figlio, non lo si poteva non chiamare in causa e per non squilibrare l'albo ha fatto solo due fugaci scomparse. Però il suo utilizzo è stato un po' riduttivo del personaggio.
5) Il finale. Condivido la tua riflessione. Sembra che autore e disegnatore si siano trovati con poche pagine a disposizione, ma ancora molto da narrare e quindi il finale di questa complessa e articolata storia è stato un po' sbrigativo. Peccato, forse avrebbe meritato un finale curato come il resto dell'albo.
Condivido comunque gli alti voti.
Ciao e benvenuto sul blog. Mi permetto di abbozzare qualche risposta alle tue osservazioni, anche se poi non essendo un autore vado per tentativi.
RispondiElimina1) la dabbenaggine dell'eroe è una cosa sicuramente frustrante (come sanno specialmente i lettori di Tex traumatizzati dagli ultimi di anni del pur bravissimo Claudio Nizzi), ma il punto è semplicemente un altro: trovare dopo 13 anni delle soluzioni più complesse può non essere facilissimo, per cui credo si finisca con il non farci più caso in fase di scrittura...
2) Nergal a me non è mai piaciuto, ma in ogni caso siamo pur sempre all'interno di un prodotto seriale in cui qualche soluzione necessariamente va riproposta. Semmai il punto è che Nergal è apparso più spesso di altri Maestri e per più anni. Se, per dire, Jan Vathek fosse apparso tanto quanto lui credo che staremmo facendo lo stesso discorso.
Dal punto 3 in poi sono d'accordo con te.
2) E' vero, è un prodotto seriale, ma di qualità indubbiamente elevata, quindi qualche lettore, magari, è un po' esigente. Diciamo che Nergal, per come sono andate a finire tutte le sue macchinazioni, sembra un antagonista non particolarmente pericoloso, ma, al contrario, un filo "comico".
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