Era il 13 febbraio quando recensii "Il lato oscuro della Luna", indiscusso capolavoro della collana. Era il 13 febbraio e scrissi una recensione di getto, senza stare li a pensare molto. Troppe emozioni e troppo trasporto per poter perdere tempo a razionalizzarle. Oggi è il 14 agosto. E sono qui a scrivere di nuovo una recensione di getto. Potrei farci l'abitudine!
Cupa sera/neve bianca/la bufera/i viandanti abbatte e sfianca......
"Il lungo inverno" è una storia paradossalmente semplice che racconta tutto senza, di fatto, raccontare quasi nulla. Potremmo definirla la storia delle illusioni. Illusione di ordine e di pace ammantate di neve all'interno di un'atmosfera ovattata. Illusione di candore e di ordine. Ma la neve, si sa, nasconde solo quello che c'è sotto e che prima o poi riemerge e non sempre è quello che pensavamo di ricordare e di sapere.
Ovviamente i meriti di Di Gregorio sono tanti, troppi per essere indicati con un banale elenco. Soffermiamoci su una questione in particolare, ossia il tema dell'illusione e della verità celata. L'autore cammina sul filo del rasoio e basterebbe una battuta fuori posto, un'immagine improvvida o anche solo una piccola sbavatura a rovinare tutto. Ma invece il gioco funziona, l'equilibrio tra le sensazioni e l'azione vera e propria è totale e l'illusione regge fino alla fine quando, con una scena tanto drammatica quanto priva di parole tutto va in frantumi. Un finale crudele, duro e che lascia il lettore senza alcun contentino. Un finale perfetto.
...la bufera sulla terra intera.
La storia è tutta qui. Una metafora valida per tutto, non solo per la singola storia. Un'illusione, appunto, che dura fino a quando qualcuno non ti costringe ad affrontare la realtà. E il colpo di classe di Di Gregorio è proprio questo: i suoi personaggi non vogliono affrontare la realtà che li circonda e in questo, nel tentativo di creare sempre nuove illusioni, dimostrano una consapevolezza fin troppo acuta.
Disegni d'autore
Diciamocelo: Francesco Ripoli non è un "disegnatore", ma un artista a tutto tondo che da vita alla storia, alle sue atmosfere e ai suoi personaggi tanto reali quanto metaforici. Non è una valutazione tecnica (non ne ho la competenza), ma di tipo emozionale che si limita a constatare come queste tavole rappresentino un valore aggiunto.
Quindi
Una perla sia a livello di narrazione che a livello di illustrazioni che altro non è che il terzo grande acuto della collana*. E si, se non lo andate a prendere in edicola vi ci porto io a scappellotti.
Valutazione
Soggetto: 9
Sceneggiatura: 9
Disegni: 9
P.S: forse la miglior copertina della collana fino ad oggi....
* Gli altri due acuti sono ovviamente il già citato "Il lato oscuro della Luna" e, ovviamente, "Nobody".
Ecco. Meno male. Non avevo il tempo di trovare le parole giuste per descrivere questo piccolo gioiello. Quando è caduto il velo Dell"illusione mi ha ricordato molto Shutter Island
RispondiEliminaE se ti ispiri ad un gran film il risultato è garantito :-)
EliminaCiao. A Mio parere la copertina più bella di questa serie, finora, ed i disegni più lontani dallo standard Bonelli che potessero trovarvi posto. Ripoli comunica e suscita emozioni ed illustra un albo ottimamente sceneggiato da Giovanni Di Gregorio.
RispondiEliminaLe copertine di Aldo Di Gennaro sono un valore aggiunto. Grande artista!
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