Per farla breve posso dire che mi aspettavo una storiella di poco conto ed invece, ben mi sta, mi sono ritrovato tra le mani una lettura piacevole. Ne epica ne indimenticabile, ma comunque apprezzabile e dalla quale traspare un certo impegno degli autori. Cosa che sorprende visto che di regola le storie contenute negli almanacchi sono abbastanza dimenticabili.
"Che so, hai qualche attrezzatura da scasso nel tacco della scarpa? Dell'esplosivo nelle fibbia della cintura? Insomma, qualche trucco da spia?"
"Spiacente, mi è rimasto solo del veleno in un dente finto."
"Ti inviterei ad usarlo.... ma dopo la soddisfazione iniziale di avere un moralista in meno nei paraggi la situazione non cambierebbe!" (Sikking e Nathan)
Invece Perniola fa le cose per bene. Una sceneggiatura rapida e senza intoppi che si lascia leggere senza mai annoiare. E una trama lineare e facile da seguire con qualche elemento di piacevole sorpresa. Forse non tutti i personaggi convincono a pieno. Una su tutti e Sanya, la protagonista dietro alla quale viene costruita la classica storia della ragazza dal padre oppressivo (salvo che, per una volta, si sia deciso che anche questa parte della storia finisca bene). Discorso simile per Byron (il classico stronzo interessato al profitto personale) e Yakof (il ramingo). Decisamente bene invece Clarke Sikking, personaggio che risulta molto simpatico anche grazie ad alcuni dialoghi perfettamente orchestrati dall'autore (e che spero di rivedere anche se vista la natura della storia in questione ne dubito...).
Interessante anche il tentativo di ridisegnare i raminghi. Dopo esseri stati per anni tratteggiati come semplici minatori capaci di lavorare dove nessun altro osava mettere piede ora diventano di fatto autentici zingari dello spazio con una loro cultura e una loro coscienza come popolo a se stante. A tal proposito infatti vengono introdotti elementi relativi alla loro struttura sociale (di carattere matriarcale) e alle loro tradizioni. Non so dove possa portare tale sviluppo ne se avrà conseguenze, ma è ugualmente una ventata di novità.
I disegni di Mario Rossi sono abbastanza gradevoli e precisi. Tuttavia alcuni personaggi (Sanya in particolare) risultano inespressivi o ripetitivi (Byron). Non troppo convincenti gli ambienti interni alla stazione dei raminghi. Ciò detto ribadisco che, nel complesso, il lavoro è comunque gradevole.
Insomma. Non un capolavoro, ma una storia gradevole.
Valutazione
Soggetto (Perniola): 6
Sceneggiatura (Perniola): 7
Disegni (Rossi): 6.5
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