Tornano le Storie e torna Alessandro Bilotta che ha il non facile compito di bissare quel capolavoro che era "Il lato oscuro della Luna". Ce l'avrà fatta?
N.B: il giudizio prescinde da qualsiasi tipo di confronto....sarebbe assurdo fare diversamente.
Una tragica storia di ossessioni e paure
Avvicinando l'albo mi aspettavo una storia che puntasse sui temi dell'avventura classica e magari si limitasse (si fa per dire) a dar vita ad un protagonista...peculiare. Ecco, ho sbagliato tutto. E ne sono felicissimo, perchè quello che ho letto era molto meglio.
Il paradosso è che mai come in questo caso in una storia sono presenti tutti gli elementi ricorrenti del viaggio e dell'avventura con quel profondo sense of wondering tipico di un certo tipo di narrazione di tardo '800, quando il mondo era ancora in parte ignoto e ogni viaggio era un'avventura fantastica. Di più: ci sono tante di quelle citazioni e tanti di quei personaggi reali ed immaginari che non ha neppure senso stare qui ad elencarli tutti. E però è una storia completamente diversa e che appena sotto alla patina dell'avventura nascondo gli aspetti oscuri dell'animo umano. Nobody è la storia di un'ossessione travolgente e della miseria umana, la storia di una fuga materiale e metaforica da una realtà troppo normale, comune ed umana per poter essere accettata.
Realtà e simbolismo
Quello che il narratore ci dice è che è più facile accettare l'assurdo che non il reale e che combattere un mostro immaginario, frutto delle proprie paure inconsce, è preferibile al semplice confronto con la realtà spesso troppo cinica e troppo logica.
Attenzione: non è un viaggio nella follia, quanto nella debolezza. Un terribile gioco dove lo scopo è scappare sempre più lontano dal punto di arrivo, perchè una volta giunti a destinazione non è più possibile mentire a se stessi.
Una storia triste e magicamente terribile.
Narrazione onirica
C'è poi che Bilotta è uno scrittore di talento e riesce a dare vita, pagina dopo pagina, ad una storia ad alto rischio. Basterebbe davvero poco a renderla presuntuosa, confusionaria o, peggio ancora priva di mordente. Basterebbe poco, ma di quel poco qui non si vede neanche l'ombra ed anzi l'autore riesce perfino ad esagerare senza mai perdere il controllo della trama. Complimenti vivissimi.
Quello che il narratore ci dice è che è più facile accettare l'assurdo che non il reale e che combattere un mostro immaginario, frutto delle proprie paure inconsce, è preferibile al semplice confronto con la realtà spesso troppo cinica e troppo logica.
Attenzione: non è un viaggio nella follia, quanto nella debolezza. Un terribile gioco dove lo scopo è scappare sempre più lontano dal punto di arrivo, perchè una volta giunti a destinazione non è più possibile mentire a se stessi.
Una storia triste e magicamente terribile.
Narrazione onirica
C'è poi che Bilotta è uno scrittore di talento e riesce a dare vita, pagina dopo pagina, ad una storia ad alto rischio. Basterebbe davvero poco a renderla presuntuosa, confusionaria o, peggio ancora priva di mordente. Basterebbe poco, ma di quel poco qui non si vede neanche l'ombra ed anzi l'autore riesce perfino ad esagerare senza mai perdere il controllo della trama. Complimenti vivissimi.
Disegni
Indubbiamente molto buona la prova di Pietro Vitrano. Belli i suoi personaggi e bravo soprattutto nel trasmettere quelle sensazioni estranianti ed oniriche che permeano la storia dall'inizio alla fine. C'è però da dire che pur essendo un buonissimo lavoro non siamo comunque di fronte a delle tavole che siano da sole sufficienti a far fare all'albo un ulteriore salto di qualità. Però noi mica ce ne lamentiamo...ci mancherebbe pure!
Valutazione
Soggetto: 8.5
Sceneggiatura: 8.5
Disegni: 7.5
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