domenica 22 dicembre 2013

Le Storie #15 - I Fiori del Massacro.


Uno può scrivere una bella storia. O può scrivere una grande storia. O, tanto per dire, può fare come Roberto Recchioni e dare vita ad un piccolo capolavoro rendendo quasi superfluo scrivere una recensione. 

"Nella tua mente nemmeno un pensiero che non sia azione"

"I Fiori del Massacro" è tante cose. 
Anzitutto è la massima espressione possibile del pensiero (meglio: del concetto di narrazione) di Recchioni.
Ce lo dice a pagina 41, in uno straordinario momento di pathos narrativo e lo rimarca nel corso dell'intera narrazione. Non una frase che non porti avanti la storia, non una sola immagine che non evolva la vicenda e non una sola parola di troppo. Le pagine, anche nel silenzio, parlando e dicono tutto quello che serve, la parola si ritira e lascia spazio all'altro artista di cui parleremo fra un attimo. 
Ma ovviamente non siamo di fronte ad un mero manifesto di pensiero letterario fine a stesso. La storia è una continua ricerca di nuove vette liriche, un minestrone di citazioni ed adattamenti, un romanzo di formazione talvolta brutale e una dichiarazione d'amore al genere del gongfuVa da se che ognuno di questi elementi trova il suo spazio e si incastra perfettamente fino a formare un mosaico che riesce a raggiungere vette epiche. 

Basta, non dirai altro, solo che sei quasi commosso per aver avuto il piacere di poter leggere un albo di questo livello. 

Le pennellate d'autore
Un piccolo capolavoro ha bisogno anche di una prova altrettanto clamorosa ai disegni. Andrea Accardi, per dirla chiaramente, è l'uomo giusto al posto giusto e ci regala delle tavole da applauso. 
Non è tanto una questione di dettaglio tecnico (sul quale peraltro ci sarebbe da partire con una lunga lista di complimenti), ma è il qualcosa in più che queste tavole trasmettono. Si può fare una grande lavoro ai pennelli, ma questo potrà non infiammare pur nella sua perfezione tecnica oppure, come del caso, si può anche fare un lavoro talmente perfetto e talmente in simbiosi con il pensiero dello sceneggiatore, da riuscire davvero a raccontare la storia e a trasmetterne tanto le atmosfere quanto le più profonde sfumanture. 
Perchè, appunto, "I Fiori del Massacro" è tante cose, e tra queste è anche uno straordinario Andrea Accardi. 

In ultimo
Non fai classifiche perchè sono fini a se stesse, ma dirai ugualmente (alla faccia dell'ipocrisia) che questa storia va sul podio a fare compagnia a "Il Lato Oscuro della Luna" e a "Il Lungo Inverno". Poi per il resto fate voi.

Voto
Soggetto: 9.5
Sceneggiatura: 9.5
Disegni: 9.5


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