Nathan Never, albi 247 e 248
Dopo 3 eccellenti albi arriva il momento di affrontare lo scontro finale destinato a chiudere la saga della Guerra dei Mondi. Il compito non era per nulla facile date le enormi aspettative che gli albi iniziali avevano generato. E va subito detto, a scanso di equivoci, che Vietti è riuscito a superare ogni più rosea aspettativa.
Trama
Innanzitutto va dato atto a Vietti di essere riuscito a creare una trama coinvolgente, emozionante e sorprendente (quest'ultima qualità in particolare è quella che fa la differenza) senza discostarsi troppo dalla canonica narrativa di guerra e dalla classica dicotomia tra il "bene", rappresentato dagli Agenti Alfa, e dal "male" rappresentato da Aran Darko, che assume qui, finalmente, la veste del nemico diabolico e spietato che ne aumenta la levatura.
Sia chiaro: non si tratta di un classico confronto nel quale i personaggi sono bloccati all'interno dei classici cliché dell'eroe senza macchia e del nemico senza onore. Anzi. La guerra dispiega tutti i suoi effetti devastanti sulla vita dei protagonisti che ne escono profondamente cambiati. Non vengono meno i principi di fondo che ne governano l'esistenza, ma di fatto si chiudono alcune porte e se ne aprono altre. E qui stanno i meriti più evidenti di Vietti. Nulla di quello che succede è casuale, ma semmai è sempre la logica conseguena di quanto già accennato e sviluppato negli albi precedenti. Una cura del dettaglio e, specialmente, della psicologia umana che merita un plauso. Per certi versi la storia più "Meddiana" (nel senso di Michele Medda) mai scritta da Vietti. Senza dimenticarsi però gli elementi Viettiani che raggiungono l'apice nella missione d'attacco all'Uni-Mente.
Ma, appunto, la perla sta nell'analisi introspettiva dei personaggi. Che emerge qui con naturalezza per mezzo dei dialoghi senza alcuna forzatura. Per fare qualche esempio: lo scambio tra Branko e Mendoza (NN 247) con Betty che ascolta nell'ombra, il dialogo (esaltato dagli splendidi disegni di De Angelis) tra Kay e Resya (sempre NN 247), il drammatico confronto tra Legs e Janet (dove il dolore e la delusione di quest'ultima colpiscono per la naturalezza e la genuinità), il terribile, a modo suo, dialogo tra Betty e Sigmund, dove ciò che risalta è l'incomunicabilità tra due mondi diversi e due differenti visioni della vita (e dite quello che vi pare, ma Betty in questa saga, specie in questi due albi, ha acquistato finalmente una personalità che la rende una piacevole novità). Il massimo Vietti lo raggiunge nel secondo albo (NN 248). Qui assistiamo a un'inatteso sprazzo di debolezza di Darver, ai cedimenti di Elania che ne esaltano l'umanità che troppo spesso era stata solo abbozzata, un confronto duro e sincero come non si vedeva da tempo tra Legs e Nathan, l'unico sprazzo di "normalità" di Kos Aradan Primo, un scambio tra Tecnopati che ci ricorda come non siano degli eroi ma ragazzi vittime di due guerre (la prima che li ha trasformati e questa) che nella loro fragilità e debolezza cercano di dare un senso alle loro vite. E infine quel dialogo, nella notte e tra le macerie, tra Legs e Nathan. Lo abbiamo atteso per anni. E c'è più Nathan Never in quelle 3 pagine che in 20 albi precedenti.
E a volte non seve neanche parlare. La sequenza che va da pagina 50 a pagine 53, all'insegna dei "contatti pericolosi", è semplicemente da incorniciare e consegnari agli annali. Lo dico ancora: complimenti a Vietti.
Ma c'è dell'altro. Ed è l'azione alla stato puro. Sequenze spettacolari, attentamente preparate e spiegate al lettore senza tediarlo mai con eccessi di alcun tipo. Tutto si sviluppa con chiarezza. Ma il finale è sorprendente. Nulla di scontato accade nel confronto tra Darko e l'Agenzia e la soluzione definitiva è a sua volta drammatica e dolorosa. Come detto all'inizio. Due albi spettacolari e da ricordare.
Ci sarebbe altro da dire, riguardo a molti personaggi secondari e non (tra i vari Gloria Anderson, Betty e l'ammiraglio Tolwyn, ma lo faremo un'altra volta).
Disegni
Eccezionale come sempre il lavoro di De Angelis che disegna tutto il primo albo ("L'Uni-Mente") e le prime 73 pagine del secondo ("Scontro Finale"). Eccellente nel raffigurare gli interni di Sub City e dell'Uni-Mente, mentre della sua immensa bravura nel disegnare i personaggi, specie quelli femminili, non c'è nulla da aggiungere (Elania Elmore non è mai stata disegnata tanto bene, idem per Betty, mentre da sempre penso che il suo Sigmund sia il migliore). Mi permetto di far notare che da pagina 57 del secondo albo si nota un leggero calo, benchè il livello resti altissimo.
Le ultime 25 tavole sono toccate alla coppia composta da Barbati (matite) e Casalanguida (chine). Un lavoro breve ma che ha delle indubbie qualità, specie perchè non si discosta da quello di De Angelis dando un senso di continuità per nulla semplice da realizzare. In particolare bella la sequenza che va da pagina 86 a pagina 90, nonchè l'ultima vignetta che chiude l'albo.
Valutazione.
Soggetto: 8.5
Sceneggiatura: 9.5
Disegni: 9
Altre recensioni della Guerra dei Mondi:
L'inizio (albi 239-243)
Il giorno più lungo (albi 244-245)
I difensori (albo 246)
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