lunedì 10 febbraio 2014

Saguaro #21 - Il tesoro di Blake. La recensione


Saguaro è una serie in piena salute. Mese dopo mese diventa sempre più ambiziosa, sempre più ricca e dettagliata e l'universo narrativo di riferimento si espande sempre saltando nel tempo a seconda delle esigenze, ma rappresentando sempre una lettura gradevole. Tanta bella roba che altro non sono che il frutto del lavoro attento di Bruno Enna a cui vanno tutti i tuoi complimenti.
Detto questo passiamo alla storia questione.

Prima e dopo
Un tuffo nel passato, ma con un piede nel presente e sempre e comunque portando avanti la continuity. Enna strappa il suo personaggio dal suo ambiente di riferimento e ne approfitta per raccontarci altri aspetti del passato di Thorn e nello specifico ci riporta ai giorni crudi della guerra del Vietnam.
È solo un piccolo tassello che di per se non aggiunge molto e rivela poco, ma messo insieme a quanto già visto nei mesi passati va a comporre un mosaico di notevole complessità.
Per quanto riguarda il soggetto l'autore non perde il gusto genuino per le citazioni del cinema di genere (in questo ben assecondato dai disegni (su cui torniamo) facendoci poi respirare atmosfere già viste ma sempre molto godibili e coinvolgenti grazie anche ad un plot mai banale e spesso sorprendente grazie anche a soluzioni (fortunatamente) non consone. 
Il ritmo infatti è veloce, sparato a mille, senza mai una pausa e con i dialoghi spesso ridotti al minimo indispensabile, cosa questa abbastanza nuova per una serie che si caratterizza di solito per l'ordine e per la calma con cui le trame si sviluppano. Ovviamente questa scelta è la logica conseguenza del tipo di storia che si vuole raccontare. Abbandonata (occasionalmente) la riserva e messo da parte (per un attimo) il lavoro come agente dell' FBI per calarsi nel ruolo del soldato che torna sul campo di battaglia appare chiaro che anche il ritmo debba adeguarsi in tal senso.
Nota a parte per il finale. O per i finali. La durezza della scena finale nella giungla da una parte e quella rapida sequenza finale (non entri nel dettaglio più di così) fanno da perfetto corollario alla serie e al suo protagonista: duro, spietato, umano, combattuto. 

Disegni.
Come brevemente accennato sopra il merito principale di Pier Gallo è quello di aver capito perfettamente come raccontare la storia e non è tanto una questione di tecnica pura, quanto di scelta delle inquadrature e della resa della atmosfere. Pescando a piene mani dal cinema d'azione e dalle pellicole ambientante in Vietnam (anche se qui siamo in Laos, ma non sottilizziamo) l'artista riesce a catapultarti nel pieno dell'azione e a farti venire anche qualche brivido di soddisfazioni. Unica pecca è la resa della sequenza finale, dove l'effetto dovuto alla pioggia finisce per coprire troppo l'azione rendendo la lettura meno rapida. Ma insomma, un ottimo lavoro senza dubbio. 

Quindi 
Bella storia. Ottima serie. Che altro volete?


Soggetto; 7+
Sceneggiatura; 7.5
Disegni; 7.5

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