mercoledì 29 gennaio 2014

The Wolf of Wall Street - La recensione

che diciamolo: fa sempre la sua bella figura

E alla fine, tra un rinvio e l'altro, sei anche riuscito ad andare al cinema e spararti questo film. Film di cui, per inciso non ti sarebbe fregato una cippa se non fosse stato per quei due nomi li, Di Caprio e Scorsese, che hanno quella tendenza appena accennata a scalciare i culi e a mandarti a casa sempre piuttosto contento. 
E si, ce l'hanno fatta pure stavolta. In scioltezza, in fuga solitaria e con tanto di Martini nella mano sinistra e sigaro di qualità in quella destra. 

Perchè Di Caprio nella parte del miliardario stronzo, gaudente, strafatto e che ci da dentro ogni 5 secondi funziona a meraviglia grazia all'alternanza tra la faccia da carogna e quella da furbo. E Scorsese alla regia da una lezione memorabile a tutti quelli che oggi tentano vanamente soluzioni innovative con risultati pessimi. Perchè (e due) il film in fin dei conti è una raccolta gigantesca di cliché, di citazioni, di luogi comuni e di soluzioni già viste. Solo che il modo in cui il tutto viene combinato, la continua rottura della quarta parete, l'alternarsi della struttura narrativa classica a quella del tipico diario fanno la differenza. Il ritmo si mantiene sempre gradevole, la trama è avvincente e convincente e gli stacchi comici vengono introdotti sempre al momento giusto, rendendo ancora più evidenti i pochi momenti davvero duri del film (un esempio è la scena della figlia caricata in auto durante una crisi....e non dico altro). 
Ma ovviamente il mattatore è lui. 
Arrogante, divertente, spietato, strafatto, gaudente. Passa metà del tempo a fottere la gente e l'altra metà a fottere e basta. Il miliardario perfetto, l'uomo che in fin dei conti tutti vorrebbero essere.
E il colpo di classe sta qui: una vita di eccessi, di truffe, di investitori spazzati via, di abusi di alcool e droga, sempre alla ricerca del piacere sfrenato vengono mostrati dal punto di vista di chi queste cose le vive e le cerca. Non c'è nessuna lezione morale, nessun tentativo di spiegarci come i soldi non facciano la felicità e via dicendo. Chè qui si parla di un miliardario e quello è il punto di vista che deve passare. E passa.....eccome se passa!

Un po' commedia, un po' dramma, ma soprattutto un film serissimo che per questo non si prende mai davvero sul serio e con un mattatore che da solo ti porta a braccetto per tre ore sull'ottovolante. E ovviamente un film da vedere. 


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