sabato 22 marzo 2014

Orfani #6 - ...e rinascerai con dolore

Come volevasi dimostrare per avere un'opinione riguardo ad una miniserie bisogna aspettare che la stessa sia finita. In caso contrario bisogna accontentarsi di parlare di qualche spezzone valutandolo pur rimanendo all'oscuro del disegno finale. Noi facciamo conto che questo numero concluda il primo tempo (cosa che ha fatto anche Recchioni) e facciamo un attimo il sunto. 

Fin qui 
La guerra è finita. La strana guerra dove un nemico che pareva in grado di distruggere il mondo intero si è fatto massacrare senza quasi colpo ferire e dove tutto è apparso storto e sbagliato. La guerra che, in fin dei conti, è stata la cosa meno interessante di una serie fin qui estremamente coinvolgente. 
Ciò detto si torna al passato. 
Ci sono fantasmi che riemergono dalle tenebre, misteri che vanno a scalfire in profondità le tante teorie che apparivano granitiche e mettono tutto in discussione, ponendo domande davvero pesanti sulla natura di quanto sta avvenendo (sempre limitatamente alla fiction si intende). 
E poi ci sono gli Orfani. Vittime prima e marionette dopo. O sempre vittime visto che tra le due definizione non c'è alcuna vera sfumatura. 
Alla fine, per farla breve, quello che più ti sta piacendo di questa serie è questa specie di fantastica messinscena con cui Recchioni si è divertito a prendere in giro il lettore e facendogli credere che il tutto non fosse altro che una normale storia di fantascienza con l'alieno cattivo e gli eroi nati per uccidere e addestrati per la vendetta. Un trucco che ha funzionato alla perfezione e che poi alla fine ha di fatto permesso di generare il grande colpo di scena. 
Come dico sempre "quando uno è bravo....".

I disegni in compenso stavolta non ti sono piaciuti. Lungi dall'essere di bassa qualità naturalmente, ma il fatto è che il tratto non esattamente da ritrattista di Dell'Edera viene un po' (anche qualcosa più di "un po'") soffocato dal colore. Nel finale poi si perde anche lo stesso artista. 

Quindi? Quindi tutto bene, tutto alla grande alla fine del primo tempo. Il meglio poi arriverà da qui alla fine quindi fate voi. 










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