venerdì 19 dicembre 2014

Dragonero #18-19 - Nella terra dei Ghoul

Perdonate, tanto per cambiare il ritardo, ma la settimana è andata così a causa di impegni di lavoro (che con il lavoro poi non avevano nulla a che fare. Ma andiamo oltre e parliamo di Dragonero.

Soggetto: Stefano Vietti
Sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Gianluca Pagliarani e Manolo Morrone
Copertina: Giuseppe Matteoni

Finora di Dragonero hai detto che è una serie che ti sta piacendo, che ti da l'idea di avere davvero molto da dire in futuro e che in generale è una lettura che ti diverte. Questo per quanto riguarda la serie. Se invece parliamo del singolo episodio dirai allora che "Nella terra dei Ghoul" è una buona storia che spreca parzialmente nel secondo albo, "Nessuna pietà umana", quanto di buono costruito nel primo



La storia. Pregi e difetti (secondo te)
Il piccolo difetto di fondo (piccolo perchè poi non impedisce in alcun modo di godersi la lettura) sta nel fatto che nelle 188 pagine sono state infilate due storie diverse. Una è quella di Sophia Devin, la ragazza piuttosto arrogante e fastidiosa che viene rapita e usata come arma di riscatto da parte dei Ghoul (con annessa storia del capoclan che tenta la scalata al potere) e l'altra è quella di Ian che va a salvare la ragazza di cui sopra. Due storie che si collegato tra di loro, ma che hanno per protagonisti due personaggi che di fatto tra di loro non si parlano e interagiscono davvero pochissimo. 
Il difetto della prima storia è che finisce esattamente quando sta per arrivare la parte interessante, ovvero quando cominci ad aspettarti una qualche evoluzione da parte della ragazza. Evoluzione che alla fine c'è, ma rimane del tutto marginale rispetto agli eventi narrati a conclusione della storia. 
Il difetto della seconda sta nei clichè a cui ricorre. Il salvataggio notturno, la fuga nei boschi, i prodi ed anonimi cavalieri che cadono ad uno ad uno e alla fine la classica scena della vittima che uccide il suo rapitore (si....è uno spoiler..).
Poi però ci sono anche i pregi. 
Si, la storia ha delle falle. Ma intanto gli autori continuano ad ampliare i confini del mondo che hanno creato, inseriscono nuovi elementi, caratterizzano nuovi personaggi e creano nuovi filoni per futuri sviluppi. Il tutto con una coerenza di fondo che lascia ben sperare. 
I due albi infatti sono molto godibili e la trama è sostenuta da un ottimo ritmo e arricchita dalla presenza di personaggi di assoluto interesse (in particolare il medico itinerante). 


In sostanza
Una storia divertente e ben scritta che si legge volentieri, ma che poteva essere migliore se solo alcuni elementi fossero stati sviluppati con maggior calma. 
Di certo una storia molto ben illustrata da Gianluca Pagliarini che, diciamolo pure, rappresenta un valore aggiunto per la qualità complessiva della storia.


Voto
Soggetto:
Sceneggiatura: 6.5
Disegni: 7.5

P.S: ve lo ricordate, vero, che sta cosa dei voti vale quello che vale (cioè nulla)?

4 commenti:

  1. Ciao, sai quale sarebbe l'appunto che farei io? Sempre per quel che vale, ovvero meno di poco, anzi nulla. La vicenda "parte" da un rapimento, il terzo dopo quello di Gmor e Sera... Non mi disturba, ma a questo punto mi aspetto il rapimento di Alben! ;-) Comunque la serie mi piace ed il livello è più che buono. Adriano

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    1. sai che non ci avevo pensato?
      Al momento come dici non disturba neanche me, però meglio starci attenti (cioè gli autori devono starci attenti) perchè alla lunga rischierebbe di stufare.

      Personalmente tra l'altro resto in attesa che prima o poi Vietti metta in scena una bella saga di guerra, cosa che gli riesce piuttosto bene...

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    2. Ciao, in effetti alcuni elementi fanno pensare ad una prossima guerra... sempre che poi non accada quanto avvenuto su Nathan Never, dove la guerra con le stazioni orbitanti si è fatta attendere quasi 20 anni e, personalmente, mi ha un po' lasciato perplesso.. Altro discorso quella contro Marte. Ma riconosco che sarebbe ingeneroso fare confronti con NN!

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    3. beh fortunatamente Dragonero è una serie un po' meglio organizzata di Nathan Never (nel senso che ha un numero più limitato di autori e mi pare anche le idee più chiare)...dai che magari ce la facciamo prima di venti anni...

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