E poco conto se la storia in se non è nulla di eccezionale, perchè tanto quello che ti ha convinto alla fine è l'atmosfera che si respira nelle 130 pagine.
Un giorno alla taverna
La cosa che si nota fin da subito, fin dalla prima pagine, è la mancanza voluta e sinceramente piacevole di un certo tipo di tensione narrativa a favore di un'atmosfera più conviviale, cosa che è del tutto coerente con il tipo di racconto che Vietti ed Enoch mettono in piedi. Ian si lascia andare ai ricordi in compagnia degli amici davanti ad un boccale di birra, ragion per cui non c'è nessun dubbio sul fatto che la missione di cui parla sia finita bene e che lui e Gmor se la siano cavata. Via la tensione, ma dentro altri elementi.
Gli autori approfittano dell'espediente per approfondire il legame tra i due protagonisti e per fare ulterioremente luce sul mondo che hanno creato introducendo nuovi elementi di contorno che vanno ad arricchire un mosaico che si fa sempre più complesso e dettagliato (da questo punto di vista il mondo di Dragonero è davvero molto affascinante).
Piccola nota va fatta per il buon numero di elementi comici inseriti all'interno della storia. Espediente magari rischioso (nulla di peggio di una comicità artefatta che non fa ridere), ma che invece riesce benissimo (in generale non ricordo che a Enoch sia mai venuta male una scenetta comica) e che rende la lettura molto più scorrevole e piacevole.
Qualche difetto
Lungi dal danneggiare davvero la buona trama imbastita ma alcuni piccoli difetti ci sono comunque. Diremo però anche, premessa, che tali difetti sono dovuti al numero limitato di pagine e, forse, alla volontà degli autori di non raccontare tutto subito. Nello specifico mi riferisco a tutta una serie di situazione e personaggi che non vengono approfonditi in toto e a qualche situazione (specie la lotta finale con l'elementale) che viene cbiusa un po' frettolosamente.
Forse.... ma, magari in futuro....
Disegni
Poi di base uno acquista lo speciale anche perchè è a colori. Ma appena sfoglia le prime pagine si accorge che al netto del colore ci sono anche dei disegni oggettivamente fantastici e si rende conto che i soldi sono davvero ben spesi. Scherzi a parte credo di poter dire che sia uno dei lavori a colori migliori mai prodotti dalla Bonelli.
Ah per la nota....vedere la mano di Mario Alberti alla copertina ti ha fatto un certo piacere. Dove per "certo piacere" leggi "ingrifamento".
In conclusione
Una storia piacevole, tutto sommato rilassante e che si lascia leggere volentieri (che anzi si lascia anche rileggere). Dragonero inizia a funzionare davvero bene e ad appassionarti. Complimenti vivissimi agli autori.
Gli autori approfittano dell'espediente per approfondire il legame tra i due protagonisti e per fare ulterioremente luce sul mondo che hanno creato introducendo nuovi elementi di contorno che vanno ad arricchire un mosaico che si fa sempre più complesso e dettagliato (da questo punto di vista il mondo di Dragonero è davvero molto affascinante).
Piccola nota va fatta per il buon numero di elementi comici inseriti all'interno della storia. Espediente magari rischioso (nulla di peggio di una comicità artefatta che non fa ridere), ma che invece riesce benissimo (in generale non ricordo che a Enoch sia mai venuta male una scenetta comica) e che rende la lettura molto più scorrevole e piacevole.
Qualche difetto
Lungi dal danneggiare davvero la buona trama imbastita ma alcuni piccoli difetti ci sono comunque. Diremo però anche, premessa, che tali difetti sono dovuti al numero limitato di pagine e, forse, alla volontà degli autori di non raccontare tutto subito. Nello specifico mi riferisco a tutta una serie di situazione e personaggi che non vengono approfonditi in toto e a qualche situazione (specie la lotta finale con l'elementale) che viene cbiusa un po' frettolosamente.
Forse.... ma, magari in futuro....
Disegni
Poi di base uno acquista lo speciale anche perchè è a colori. Ma appena sfoglia le prime pagine si accorge che al netto del colore ci sono anche dei disegni oggettivamente fantastici e si rende conto che i soldi sono davvero ben spesi. Scherzi a parte credo di poter dire che sia uno dei lavori a colori migliori mai prodotti dalla Bonelli.
Ah per la nota....vedere la mano di Mario Alberti alla copertina ti ha fatto un certo piacere. Dove per "certo piacere" leggi "ingrifamento".
In conclusione
Una storia piacevole, tutto sommato rilassante e che si lascia leggere volentieri (che anzi si lascia anche rileggere). Dragonero inizia a funzionare davvero bene e ad appassionarti. Complimenti vivissimi agli autori.
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