Come annunciato da Chiaverotti la serie in questione chiuderà a breve, in concomitanza con l'uscita del numero 100 e non a caso i prossimi due albi (98-99) saranno dedicati allo scontro finale con la Luna Nera in attesa di un numero finale che immagino sarà un omaggio al personaggio. Ma in pieno clima di commiati mi è venuta voglia di parlare del mio rapporto con la serie in questione, che poi è anche un modo per parlare della serie in se.
Inizi
Nel 1998 avevi 12 anni e andavi alle medie. Fa un pelo impressione dirlo e pensarlo, ma così è. Che poi il bello dei fumetti seriali è anche questo, ossia che ti accompagnano per anni ed anni, ma questo è tutto un altro discorso. Nel 1998 leggevi già parecchia roba e quindi aggiungere un'altra serie ti pareva più che giusto, visto che tanto i soldi te li cacciavano i tuoi (che al tempo erano pure ancora sposati).
"Nato il 31 febbraio" te lo ricordi come un disastro. Un Dylan Dog del futuro, ma senza maggiolino e senza Groucho e con quell'odore di già visto. Pessimo impatto, alleviato solo dalla qualità assoluta dei disegni. Al tempo arrivasti fino a "Il riflesso del Male" (BR #10), dopo di che gettasti la spugna, pesantemente deluso da una serie che non era affatto come ti aspettavi. Che a 12-13 sei anche fatto così: se una cosa non piace a te allora fa schifo.
Ricominciamo
Agosto 2011, hai 15 anni, sei al Liceo Classico. La scuola ti fa cagare, hai cannato la scelta e ora sei fottuto. Ma anche questa è un'altra storia. Agosto si diceva, fa caldo, non sai che fare e hai degli spicci (te li hanno dati i tuoi che intanto si sono separati, ma sempre di altro stiamo parlando).
"Sogni di Sangue" è la che ti aspetta. Lo leggi e, oh, ti piace un sacco. Non sai spiegare perchè, tanto più che è una storia abbastanza normale. O forse sai anche perchè. Il Re Rosso. E tu nel frattempo stai anche leggendo la Torre Nera. Giuri che tornerai a leggere la serie. Ma non lo fai e te ne dimentichi. Il ventesimo numero della serie resta li, ancora per un po. Almeno fino al 2003.
Di nuovo...
Siamo a gennaio del 2005. Stai finendo le superiori con una sforzo disumano paragonabile solo a quello di una persona costretta deglutire merda. La tua prima relazione seria è andata a fanculo da un po' di tempo e sei nel pieno del tuo fanatismo per Final Fantasy che fa il paro con il tuo amore per l'Havana-Cola. Cazzo, hai 18 anni.
In edicola ti salta lo schizzo di acquistare "L'uomo del deserto" (BR #40) e pure questo ti piace. Stavolta mantieni i tuoi propositi e inizi a leggere la serie regolarmente.
La storia più bella
E fai benissimo perchè ad un certo punto ti capita di leggere "Il Re delle Bambole d'Autunno" che nelle settimane successive rileggi giusto quelle 15-20 volte tanto per essere certo di averla imparata a memoria. Sembra amore, sembra che la serie sia diventata più di una raccolta di ottime tavole e bei disegni. Sembra... ma dopo aver acquistato lo Speciale "Noi siamo leggenda" le cose tornano come prima, inizi a stancarti. E inizi a vivere un periodo nel quale per i fumetti c'è poco spazio.... che adesso sei all'Università e cazzo come ti diverti!
Amarcord
Ma con Brendon le cose vanno sempre così. Alla fine ci ricaschi. E infatti ti trovi ad acquistare il numero 60 della serie. Che non ti piace per nulla, però ti fa passare quella mezz'ora in tranquillità. E vuoi non ricascarci? Ovvio che si!
Intanto è il 2008, il mondo entra in crisi, tu hai 22 anni, hai preso la laurea triennale e stai studiando per la specialistica. Le serate le passi tra dame alcoliche (il martedì sera), Osmize e sigarette corrette. Di giorno dormi, studi e ogni tanto leggi perchè sei nel periodo in cui non fai grande uso di videogame e delle serie tv ti frega zero.
Intanto è il 2008, il mondo entra in crisi, tu hai 22 anni, hai preso la laurea triennale e stai studiando per la specialistica. Le serate le passi tra dame alcoliche (il martedì sera), Osmize e sigarette corrette. Di giorno dormi, studi e ogni tanto leggi perchè sei nel periodo in cui non fai grande uso di videogame e delle serie tv ti frega zero.
Stavolta Brendon ha vita abbastanza lunga. Arrivi fino al numero 70. Poi dici che può anche bastare, che la serie può andare avanti senza di te. Sembra finita...sembra...
Poi arriva Roi
Giugno 2011. Hai 26 anni, sei laureato, lavori in uno studio legale e sei un ottimista. E in edicola esce un nuovo numero del cavaliere di ventura con tanto di tavole disegnate da Corrado Roi. La storia doppia è bellissima e così ci caschi nuovamente. E andrai avanti fino a "La strategia del serpente", storia fondamentale per la serie quando di fatto priva di interesse per te. Stavolta è davvero finita.
Si, credici...
Giugno 2013. Sei disoccupato. Ma soprattutto sei in un periodo di totale apatia nel quale ti annoi un sacco. Passi in edicola a recuperare il solito e lo vedi li. Ancora lui, ancora Brendon, ancora la serie che ti chiama a lei. Cedi. Leggi un albo abbastanza normale ma da quel momento decidi di andare fino in fondo e scopri che manca poco. E ci sarai, fino alla fine anche se nel frattempo la tua vita è di nuovo cambiata, hai un lavoro, le cose vanno alla grande e sei tornato a divertirti.
Ecco, Brendon per te è stato questo. Un compagno di viaggio con cui ogni tanto hai condiviso dei tratti di strada, con cui ti sei fermato a bere una birra e a cui facevi visita quando avevi tempo. Magari non il migliore amico, non la serie che ti ha fatto innamorare, ma comunque un punto di approdo.
E adesso ti mancherà. Anche con tutti i suoi difetti e le sue mimmate. Ti mancherà perchè comunque ti ha accompagnato per anni.
E allora buon viaggio, vecchio cavaliere, e buon riposo.
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