lunedì 8 settembre 2014

Dampyr #173-174 - Il trono del dio oscuro.


Soggetto: Mauro Boselli
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Esteban Maroto


A metà tra una storia e un omaggio al personaggio, ma certamente una delle cose migliori che hai letto nel recente breve periodo e per la quale ti senti di fare i complimenti più sinceri a Boselli. 



Più che una storia, un gioco 
A ben vedere se teniamo conto delle premesse da cui la storia muove possiamo tranquillamente dire che alla fine  non è successo assolutamente nulla.
Dove per nulla intendi proprio che al netto di 188 pagine tutto è rimasto esattamente come prima ed infatti Kurjak non solo non riesce a portare a termine la sua ricerca, ma neppure riesce a ricordare le poche informazioni che pure era riuscito  a carpire. Di per se quindi al termine della lunga narrazione al situazione è la stessa identica che avevamo alla partenza. 
Quindi, per arrivare al punto, perchè una storia del genere ti è piaciuta tanto?
Beh, forse perchè si tratta di una storia totalmente priva di limiti narrativi e capace di racchiudere tutti i punti di forza di Dampyr, che come noto vanno ben oltre alla periodica sfida tra i protagonisti e il cattivo di turno e che affondano le loro radici in un universo immenso e ricco di personaggi ricorrenti di particolare impatto.

Commistione di generi
Boselli unisce le atmosfere oscure e popolati da mostri tipiche della fantascienza vecchio stampo (quando l'alieno doveva avere rigorosamente un aspetto orrendo) alla più pura avventura, con tanto di ricerca di un tesoro, per poi finire con un classico tema fantasy della lotta tra i buoni (nel caso però molto più sfumati) e le orde dei cattivi di turno. A rendere il ricco menù ancora più gustoso è la capacità di pescare a ripetizione e con colpi ad effetto dalla continuity della serie riuscendo a far apparire coerentemente tanto Alastor quanto le Sentinelle Nere e riuscendo pure a dare un tocco di epicità alla trama generale.


In particolare 
Piccola annotazione a parte per la città di Vanderoog, città di ladri, maghi e imbonitori che rende bene l'idea dell'ottima costruzione di fondo della trama e per i personaggi, diametralmente opposti di Dandy e Loryen che speri davvero di rivedere quanto prima (esigenze di continuity permettendo). 

Per farla rapida 
Più un gioco che una storia vera e propria, ma mai esercizio di stile fine a se stesso. La storia funzione, è divertente, ricca di colpi di scena e si legge tutto d'un fiato. E poco conta che alla fine non ci siano risposte, perchè a volte è meglio così'. 
C'è stato un tempo in cui pensavo che la serie avesse già dato il meglio di se, ma si tratta di un tempo oramai passato. Bravi, bis! 


Voto 
Soggetto: 9
Sceneggiatura: 8.5
Disegni: 7



3 commenti:

  1. E' vero, storia fantastica, che avrebbe dovuto dare un colpo alla continuity, alla fine della quale non cambia nulla (ma sono convinto che il colpo l'abbia dato, dato che si preannuncia un'altra storia con Kurjak alla ricerca del figlio).
    Peccato per il cambio di disegnatore a metà del secondo albo, ma è stata una scelta obbligata.
    Curioso che il secondo disegnatore, Dotti, abbia coperto un po' di più le guerriere della compagnia, allargandone i vestiti...
    Col passare del tempo Kurjak diventa sempre più forte, pur essendo, fra i principali protagonosti della serie, uno dei pochi umani, quindi non dotato di poteri e sensibile al trascorrere del tempo. In questa doppia lo vediamo addirittura con l'aspetto di un culturista.
    Bravo Boselli capace di rivitalizzare una serie che ormai sembrava destinata a un lento (seppur onorevole) declino.

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  2. Totalmente d'accordo. Quanto alla serie devo dire che lo stesso Boselli ai tempi mi aveva cazziato su questo blog ricordandomi che è normale che una serie regolare possa avere dei momenti meno eccitanti.... aveva ragione, ovviamente...

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