mercoledì 21 gennaio 2015

I grandi album - Appetite for Destruction

Oh, con la storia che hai voglia di riprendere seriamente a scrivere sul blog hai anche ritenuto opportuno iniziare a scrivere anche di qualcosa che non sia necessariamente riferito al mondo del nerdismo in senso stretto. E siccome hai sempre avuto voglia di parlare dei tuoi album rock preferiti ti sei chiesto perchè non farlo qui. Infatti, perchè no? 
Iniziamo da male, dal marcio, dalla prostituzione intellettuale di un gruppo che, dato tutto con il primo album, si sarebbe poi inabissato in una spirale autodistruttiva fatta di (troppi) eccessi, scarso rispetto per la sua stessa musica e per il pubblico che gli dava da mangiare (ad eccezione di Slash e Izzy Stradlin) e nel caso di Axl Rose anche da un culto della personalità che rasenta il ridicolo. Ma questa è un'altra storia e non ci interessa parlarne. 

Dove e quando
Siamo negli anni '80 della rutilante America della Reaganomics, la nazione che modella il mondo a suo immagine e si fa fare un pippone dalla decadente Unione Sovietica. Cosa c'entra? C'entra. Specie se sei poco più di un bamboccio che è cresciuto nell'Indiana subendo qualsiasi tipo di abuso possibile e tutto questo successo lo vedi al massimo alla televisione. Perchè si, quella di Axl Rose, al netto di tutto il successo è fondamentalmente una vita del cazzo che nessuno vorrebbe vivere mai. 
C'entra la grande America anche quando parli di Los Angeles che negli anni 80 sembrava molto poco la città degli angeli e decisamente di più un campo di addestramento per la malavita di strada (presente i Riot? Ecco...). C'è il disagio in sostanza, ma anche un certo tipo di paraculismo di fondo che alla lunga te li ha resi insopportabili non tanto nella produzione artistica, quanto dal punto di vista umano (con la sola eccezione di Izzy Stradlin...dico spesso questa frase...). Perchè si, c'è il disagio, ma siamo nel versante opposto dell'indole autodistruttiva che sarà poi di Kurt Cobain o di Layne Staley (e in generale dell'epopea Grunge), siamo semmai alla voglia di rivalsa e di atteggiarsi a "ragazzi difficili, ma con i soldi e un sacco di figa" (per usare un linguaggio britannico). Siamo cioè nel campo del "facciamo quello che vogliamo che tanto ai fans va bene tutto". 
"Quei bravi ragazzi", ma nella versione declianta da "Trainspotting" 

Chi sono
Degli elementi impresentabili se presi ad uno ad uno. Passi Axl Rose che ha avuto una vita di violenza e che poi nella violenza ci ha sguazzato come il più gaudente dei bastardi. Ma gli altri non scherzavano. Un ladro di auto (Duff McKagan), un vagabondo (Slash), un personaggio dedito ai soli eccessi e bravissimo a ballare con Mr. Brownstone (Adler) e poi una via di mezzo tra uno zingaro e un cultore della musica rock americana e che di fatto ha rappresentato la vera anima dei Guns (Izzy). A Los Angeles vivono una vita abbastanza priva di senso fatta di interminabili sessioni di prova, sesso, droga e, perchè no, ancora sessioni prova, sesso e droga. Ah si....e tanto tanto tanto alcool...specie Duff... 

L'album 
A voler essere onesti Appetite for Destruction rappresenta al tempo stesso sia il primo che l'ultimo album del gruppo. Lies sarà un album tanto bello nei suoi pezzi acustici quanto inutile nel complesso (4 brani estratti da un live, così per fare brodo che se no tocca chiedere pochi soldi alla gente) e Use Your Illusion rappresenterà la summa massima del gruppo e al tempo stesso una accozzaglia di pezzi messi insieme con lo sputo e devastato da troppe sovra-incisioni, effetti creati ad arte in studio e una magniloquenza assolutamente eccessiva all'insegna del "pubblica tutto e chi se ne fotte!" (ma ne riparleremo, magari in futuro però....). Ma qua siamo ancora nel 1987 e il successo, quello planetario, deve ancora arrivare....

Welcome to the Jungle apre l'album e si staglia nell'olimpo dei classici del rock già al primo ascolto. Pensandoci bene in questo pezzo funziona davvero tutto e rasenta la perfezione (almeno per i canoni dell'hard rock). Sta a metà tra il pezzo "cattivo" e l'autobiografia del gruppo. Di certo ti rimane in testa e non perde niente della sua essenza e della sua perfezione neppure all'ennesimo ascolto.
Segue It's so Easy, malinconico, oscuro e privo della troppa retorica con cui il quintetto (quintetto, non sestetto e fanculo a Dizzy Reed e le sue tastiere di merda) in seguito avrebbe annacquato il resto della sua produzione. Il meglio viene nel mezzo e va da Nightrain a My Michelle. 
Nightrain è sostanzialmente uno dei migliori pezzi in assoluto della band, un classico che dal vivo fa sempre il suo effetto (cioè prima che la voce abbandonasse la gola di Axl trasformandosi in una lunga serie di acuti senza graffio....ma quello è dovuto agli anni che passano). Una voce graffiante a sostenere un pezzo grezzo e sporco come pochi altri, laddove grezzo e sporco è sinonimo di "Fuck Yeah!" (per non dire che di regola il classico pezzo che ti spari quando sei alla guida...).
la copertina originale poi ritirata dal mercato...che iniziare la carriera con una bella violazione del diritto d'autore pareva la cosa giusta.. 

Out ta get Me è uno dei pezzi più riusciti degli AC/DC. Solo che lo hanno composto e suonato i Guns il che significa che tanto la voce quanto la chitarra sono di un altro livello (seriamente....Slash ti esalta, Angus Young, che dio ce lo preservi, al massimo ti diverte).
Mr. Brownston, dedica manifesta ed auto-indulgente all'abuso di eroina, è il pezzo che in un altro album, magari proprio in Use Your Illusion sarebbe passato per un capolavoro. Qui è piazzato nel mezzo di una lunga serie di pezzi memorabili, quindi pare quasi normale. Il che è una piccola ingiustizia se si considera che il pezzo ha aspetti decisamente sperimentali e viene retto da un cantato che raggiunge la perfezione (non solo il ritornello).
Paradise City passa ad oggi per un pezzo banale, ma solo perchè vi piaccia o meno l'avete sentita migliaia di volte. È anche uno dei rari pezzi di questo album dove la batteria abbia una sua dignità (non me ne voglia Adler, ma non è che fosse esattamente un fenomeno....)
My Michelle ..... My Michelle è il miglior pezzo dei Guns(vabbè lo ammetto...gli altri pezzi "migliori" secondo te sono The Garden e Civil War... da Use Your Illusion... ) . Ed è anche uno dei migliori pezzi Hard Rock che tu abbia mai sentito, non tanto per come suona, ma per come il testo è declinato al marciume e al disagio e per come non dica nulla più del necessario.
Think About You è una specie di pausa rispetto all'incedere di quanto venuto prima. Non sarebbe neppure un brano memorabile, ma la differenza la fa totalmente Axl. Gli altri accompagnano e lo fanno con un certo stile..va detto.
Sweet Child O'Mine sopravvive benissimo anche a 18 anni di distanza, nonostante migliaia di altri autori più o meno in grado di suonare abbiano cercato di stuprarla a colpi di rivisitazioni, a dimostrazione la buona musica sopravvive a qualsiasi minaccia.
Il resto dell'album è accademia pura. You're Crazy diventa un bel pezzo se ascoltato nella versione acustica (lo trovate in Lies), mentre Anything Goes è un pezzo di cui, detta in tutta onesta, non ricordi nulla.
C'è però ancora qualcosa da ascoltare e si chiama Rocket Queen. Una voce che viene da un'altra dimensione e un riff malvagio per un pezzo che ha la sua unica pecca nell'eccessiva lunghezza. Dura più di 6 minuti, ma avrebbe detto tutto anche se fosse durato la metà. Ma è un problema irrilevante.

Appetite for Destruction in sostanza è questo: una miscela hard rock a dir poco esaltante, grezzo e con pochi compromessi e dove tutto gira a meraviglia. Il resto, sia che si parli della produzione successiva, sia che si parli delle vicende della band, è poco più che ciarpame di cui non vale la pena parlare.....per ora... 





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