domenica 1 gennaio 2012

1Q84

Ed eccoci qui a recensire "1Q84", l'ennesimo libro del solito Murakami Haruki (preferisco la formula giapponese che prevede il cognome prima del nome..da loro si fa così). Premessa di carattere personale: per quanto io sia un lettore accanito non mi era mai capitato di appassionarmi al tal punto dell'opera di un singolo autore da arrivare a leggerne 5 libri consecutivamente e senza interruzione alcuna (1).
Date le premesse è prevedibile che quello che è stato definito "il capolavoro di Murakami" non possa che avermi entusiasmato. E in effetti è proprio così (anche se a dire il vero non sono l'unico, leggete anche qui).

Ma andiamo con ordine.
La trama
Come sempre i personaggi messi in scena da Murakami sono molto pochi e ancora una volta assistiamo al dipanarsi di due storie differenti che finiscono per incrociarsi tra loro (espediente che gli riesce sempre benissimo va detto). Da una parte Aomame, giovane istruttrice di palestra, dal passato decisamente difficile a causa di una famiglia fortemente religiosa e oppressiva e sconvolta dal suicidio della sua unica vera amica, fatto questo che ne segnerà la personalità in modo molto profondo. Da una parte infatti Aomame non prova alcun interesse a relazionarsi con gli altri, dall'altra decide di dedicarsi a un'attività decisamente pericolosa: gli omicidi su commissione. Non un sicario, ne un serial killer, dal momento che non lo fa ne per soldi ne per piacere. Infatti solo un'anziana signora può darle tale incarico e solo un preciso tipo di uomini merita tale sorte.

Dall'altra parte c'è Tengo, uno scrittore che ancora non ha pubblicato un solo libro e che si mantiene insegnando matematica alla scuola preparatoria (2). Un ragazzo di talento ma a cui manca qualcosa, un po' di cattiveria in più per poter sfruttare il suo talento e arrivare a realizzare qualcosa di importante. Un giorno nella sua vita tranquilla accade qualcosa di semplice ma devastante: il suo editore, che di lui ha grande stima, gli propone di riscrivere il libro di una giovane e bellissima ragazza di 17 anni. Un libro criptico, oscuro, ma affascinante dal titolo altrettanto enigmatico: "La crisalide d'aria". La ragazza che lo ha scritto è Fukaeri, bella e misteriosa, che soffre di dislessia e sembra decisamente incapace di provare veramente emozioni.

Tutto qui?
No. C'è di mezzo un tassista che in un giorno di traffico consiglia ad Aomame un  passaggio per uscire a piedi dal traffico, proiettandola, forse, in un altro mondo. Un mondo in cui ci sono due lune.  Ed un mondo nel quale la storia narrata da Fukaeri e riscritta da Tengo non è esattamente pura finzione, ma solo un diario di qualcosa di vero. Qui è dove ci sono i "Little people", oscure entità, ne benigne ne malvagie, ma solo interessate a tessere la loro "crisalide d'aria". E infine un mondo nel quale due persone lontane che si amano e si cercano senza saperlo sono costrette a fare delle scelte, talvolta drammatiche, pur di salvare qualcosa o qualcuno che va oltre la loro stessa comprensione.

Come sempre non è la finzione la parte migliore.
La trama trasmette al lettore un profondo senso di angoscia e di tensione che non si scioglie se non all'ultima pagina. Ma come sempre nelle opere di Murakami non è la storia in se la parte che più affascina il lettore.
Semmai quello che lascia a bocca aperta è la capacità di far vivere i personaggi, come fossero reali, come se noi stessi li avessimo sempre conosciuti. Tengo e Aomame sono veri e vivi. E come noi soffrono, sperano, sognano, vivono cercando di capire, di cogliere qualcosa e si cullano in un sogno. Reagiscono agli eventi con naturalezza, cercano anche di dimenticare e hanno paura di quello che amano, perchè temono di perderlo.
Non si può rimanere insensibili davanti al fascino di Aomame, scorrere le pagine senza rimanere turbati dalla triste esistenza che ha condotto, dal vuoto che la divora, ne si può mancare di ammirare profondamente il coraggio con il quale affronta tutto quello che accade. Non si può non provare una fitta al cuore quando finalmente "decide" (e non posso dire altro).
Come sempre i personaggi vengono prima della storia. Fukaeri, enigmatica, priva di espressività, indipendente eppure così indifesa domina la scena più della stessa storia che essa racconta. Davanti al rapporto tra Tengo e il padre (e tra Tengo e la vita reale) passa in secondo piano anche il fascino di un mondo in cui è apparsa, ignorata da tutti, una seconda Luna.

In fin dei conti è un romanzo che racconta di vite non vissute, di persone che hanno perso l'occasione della vita e che per inerzia non trovano la forza di rimediare. A meno che le cose non cambino e nel cielo sorga una nuova Luna. 

In conclusione
Una perla. Un libro bellissimo che trasporta il lettore pagina dopo pagina fino al finale. E che accresce l'attesa per il necessario seguito di prossima uscita.



(1) finora ho recensito solo "Dance Dance Dance" e il meraviglioso (non posso fare a meno di sottolinearlo anche qui) "Norwegian Wood". Prima o poi dovrò dedicarmi alla recensione di "Kafka sulla spiaggia" e "A sud del confine, a ovest del sole".
(2) le scuole preparatorie sono degli istituti nei quali ci si prepara per i complicatissimi esami di ammissione alle università a numero chiuso. Non sono obbligatorie e non ci sono esami, si frequentano solo le lezioni e si svolgono parecchie esercitazioni. Lo so, per certe cose il Giappone è davvero un grande paese :-)

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