martedì 6 giugno 2017

Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar. La recensione.


Partiamo da un presupposto basilare ed essenziale. La pietra angolare di questa recensione è un dato di fatto e il dato di fatto è che sono uscito dal cinema con il volto di chi si è divertito. Capite quindi che ogni critica che farò al film va vista sempre alla luce di questo elemento essenziale. Perché si può sputtanare tutto quello che è pessimo, ma mai quello che diverte. 

Facciamo ora due considerazioni e chiediamoci perchè oggi si senta tanto la necessità di ampliare un franchise che aveva dato evidenti segni di logoramento già con il capitolo precedente (e a voler essere onesti aveva mostrato delle difficoltà già con il secondo e terzo capitolo, inficiati da una certa bulimia narrativa) e che probabilmente aveva già dato il suo meglio sia a livello di interesse generale che di idee da proporre. 
Beh...EASY! Alla Disney servono soldi, cosa ovvia dato che si tratta di un'azienda e che nel mondo reale servono soldi per poter pagare le bollette (non capirò mai quelli che si scandalizzano per questo fatto ovvio e naturale). E se devi fare soldi hai due possibilità: cercare di inventarti qualcosa di nuovo e che possa piacere (originale, ma rischioso) o seguire la via aurea (in senso economico) del sequel/prequel (molto più sicuro). Ci sarebbe anche la terza via, quella cosa triste dei remake. Ma non parleremo del lato oscuro della forza. Non oggi almeno. 
Dato per assodato che oggi si preferiscono i sequel ai prodotti originali ecco che questo film aveva quindi lo scopo di mungere ancora un po' la vacca grassa e rilanciare la saga per eventuali altre operazioni questo tipo.
Ma il film? Com'era questo film? Vediamo

Boom Boom Ka-Boom
Facciamola semplice: se vi sono piaciuti i film precedenti (o parte di essi) vi piacerà anche questo. E vi piacerà senza tante riserve.
Lungi dal reinventare la ruota Joachim Rønning e Espen Sandberg (che nonostante il nome non fanno parte di alcuna band Death Metal, ma sono i registi di questo capitolo) si limitano a fare le cose in modo semplice, ma mai grossolano.
Ora...cos'è che piaceva tanto di questa saga? Beh facile: Jack Sparrow, le situazioni surreali, i comprimari, il ritmo della narrazione sparato a mille, le idee visivamente gradevoli e il registro narrativo tendente più al fantastico che non al piratesco. Su quest'ultimo punto fate un confronto tra uno qualunque dei film della saga e la serie tv Black Sails. Il raffronto rende evidente la differenza tra una serie fantastica (nel senso che appartiene al genere "fantastico") in abiti da pirata ed una puramente piratesca. Diverso il media, ma soprattutto il contenuto. 


Tornando al film diciamo pure che tutto quanto elencato è presente. In alcuni casi anche in modo sorprendente, specie se si parla di Jack Sparrow che, al netto delle peripezie del suo interprete, continua a funzionare e a catalizzare l'attenzione del pubblico grazie ad una combinazione tra carisma e umorismo. 
Lo stesso discorso vale per il ritmo. Il film parte veloce, prosegue a buon ritmo e pigia l'acceleratore sul finale senza curarsi di ciò che si lascia alle spalle. Questo spiega anche perchè non ho mai guardato l'orologio per capire quanto mancasse alla fine.

Si e no
Altro discorso per quanto concerne comprimari e soluzioni visive.
Il cast lo possiamo riassumere così: un alcolista in cerca di rilancio, un attore stufo, un giovane simpatico, una ragazza tosta, vecchi volti molto graditi e un villain coi controcosi. Traduco? Ma si, dai.
L'alcolista è Johnny Depp a cui riesce una prova di buona qualità (1). L'attore stanco è Geoffrey Rush, punto di forza degli episodi precedenti e qui abbastanza annoiato e sottotono. Oh, sia chiaro: fa un lavoro dignitoso e rispettoso, ma si vede che qualcosa è cambiato. Poi ci sono i coprotagonisti. Carina Smyth è personaggio quasi interessante e sicuramente carismatico grazie al piglio da ragazza tostissima, mentre Henry Turner lo sarebbe se non fosse stato affossato da tutta quella inutile storia del padre. Sul serio: è un personaggio che funziona, mi è pure diventato simpatico e mi è venuta voglia di fare il tifo per lui. Solo che viene introdotto come "il figlio di..." e tutto quello che fa serve a portare a termine una sottotrama di cui a nessuno fregava nulla. E per levarci il dente diremo che le apparizioni di Orlando Bloom e di Keira Knightley (2) sono una delle cose più inutili che abbia mai visto in un film, anche se a conti fatti non fanno alcun danno. 
Per chiudere il discorso relativo al cast diciamo anche che il vecchio gruppo di comprimari funziona e mi ha trasmesso un gradevole senso di "ritorno a casa" e che Javier Bardem domina e soverchia in agilità. Ho mai visto un film brutto con Javier Bardem? Mi sa proprio di no. 


E invece no
Ovviamente non è tutto oro quello che luccica e a voler essere onesti si trovano diversi difetti. 
Uno è molto evidente: per quanto tutto sia piuttosto ben riuscito nulla è originale. 
In secondo luogo la narrazione "pedal to the metal" ha questo particolare effetto di radere al suolo intere porzioni di sceneggiatura. Se non ve ne accorgete subito è solo perchè il ritmo rende difficile focalizzarsi su aspetti specifici della trama durante la visione. Però ci sono dei passaggi buttati li, non spiegati e usati come espedienti fini a se stessi per portare avanti la trama.
Vi faccio un solo esempio: la Luna di Sangue. Sicuri che fosse un passaggio necessario? E sopratutto: ci avete capito qualcosa? Ecco. 

Ma concludendo diciamo che.... 
Si ci sono dei difetti e no, non c'è molto di originale nelle due ore di pellicola. Però, però, però....
Ieri sera, alle 20.29 quando il film non era iniziato ero scazzatissimo. Giornata faticosa, scazzi sul lavoro e stress. Alle 22.45 quando il film era finito ero piuttosto sereno, di buon umore (merito delle risate che il film mi ha fatto fare) e dimentico degli scazzi della giornata.
Voglio dire.... se un film è fatto bene ed è piacevole non è già una buona ragione per andare a vederlo? Non posso andare al cinema anche solo per rilassarmi con qualcosa di innocuo e chiassoso? 
Io penso si possa eccome. Ed è per questo che dico che "La vendetta di Salazar" è un film che può meritare due ore della vostra vita. 
.
.
.
.
O siete così aridi da avere tempo solo per il "capolavoro" che non vedrete mai? Forse a volte è meglio godersi quello che esiste che non criticarlo a priori in attesa di qualcosa che non arriva mai... 






(1) che poi secondo me aveva fatto un lavoro apprezzabile anche con "Black Mass" e  "Alice Attraverso lo Specchio". Poi coerentemente il secondo capitolo di Alice è stato un flop nonostante fosse fatto decisamente meglio del primo capitolo. Ma questa è tutta un'altra storia.
(2) Nel 2003 vidi il primo capitolo a Dublino (ero li con morosa e amici...cazzo volete che facessi a Dublino a 17 anni??? A parte bere si intende....) e uscii dalla sala con una certa infatuazione adolescenziale per Keira Knightley. Capita a tutti, anche ai cinici senza speranza. Per la nota in quel viaggio venni anche rapinato da due italiani bastardi, porca madonna ladra!

Nessun commento:

Posta un commento