lunedì 26 settembre 2011

Un saluto


Addio!

Si è spento Sergio Bonelli. Molti di voi non sanno chi sia e me ne dispiaccio. Sergio Bonelli è stato nelle ultime decadi il "re del fumetto italiano", creatore dell'ormai ultra-cinquantennale Zagor e del da poco conluso Mister No, nonchè sceneggiatore (sempre sotto lo pseudonimo di Guido Nolitta) di numerose storie di Tex. La sua casa editrice, la mitica "fabbrica dei sogni" ha dato luce a capolavori del fumetto quali Dylan Dog e Nathan Never, nonchè moltissime altre.



Grazie per la tua fantasia e la tua passione, grazie per le infinite emozioni che mi hai regalato. E grazie per aver tenuto vivi i miei sogni a occhi aperti.Il mondo delle nuvole oggi ha perso un gigante. 

martedì 20 settembre 2011

Primi

Credo che il mio amore per i Red Devils sia cosa ben nota. E ovviamente dopo il 3-1 inflitto al Chelsea nel big match di domenica era prevedibile che tornassi a gongolare. Tra l'altro è stata pure una splendida partita che conferma come il calcio inglese in questo momento sia nettamente superiore a quello di casa nostra (alla faccia di chi pensa il contrario per campanilismo...). 


P.S; per la nota hanno ragione i tifosi del Manchester riguardo a Torres...uno spreco di denaro, specie se sbaglia i gola porta vuota..... 

P.P.S: è presto, solo la quinta giornata. Però lo United ha fatto meglio del City in questo inizio. Spero continui così. 


martedì 13 settembre 2011

Super 8

In una fin troppo calda sera di settembre (dite quello che volete, ma io non vedo l'ora che torni il caro e amatissimo freddo) mi sono cuccato il film più atteso della stagione, ossia Super 8.

Che palle. O meglio molto bello piacevole. Strano o meno che sia. Ma dati i commenti entusiastici di chi lo ha visto in anteprima e la pubblicità martellante che lo definiva un capolavoro indimenticabile era lecito aspettarsi di più. Molto di più se si pensa che il  regista è niente di meno che J.J.Abrams e il produttore è Spielberg.

Volendo essere critici ma giusti bisogna dividere il film in due pezzi con due storie tra loro autonome. Un pezzo narra la storia di un gruppo di ragazzini che decidono di girare un film amatoriale sugli zombie. L'altro è quello che narra la storia di un misterioso incidente ferroviario (doloso) e una serie di strani fenomeni e sparizioni, con tanto di intervento dell'esercito, che sconvolgono una tranquilla cittadina dell'Ohio.

Paradossalmente (ma non troppo) la parte che merita di essere vista e che giustifica a pieno il prezzo del biglietto è quella dei ragazzini che girano il film amatoriale.
Interpretazione splendida dei baby attori e un'acutissima sensibilità da parte del regista che descrive in modo quasi commovente e senza dubbio con meravigliosa delicatezza trame non sempre semplicissime senza mai scadere nel ridicolo e nello scontato. Descrivere le emozioni di un primo amore preadolescenziale senza ironie ne facile buonismo non è semplice. Raccontare la vita di un ragazzino colpito da un dramma terribile senza mai essere noiosi e ripetitivi neppure. Idem per il rapporto di odio tra due padri legati tra loro da un dramma che colpisce i rispettivi figli in una riedizione semplice e reale della storia di Romeo e Giulietta.
Questa sottotrama meritava un film a parte. Bellissima e degna di un maestro del cinema.

La parte fantascientifica è trita e ritrita. Un po' di E.T., un po' di scenari apocalittici, dominati da un alieno quasi onnipotente, cattivo, ma buono. Un po' vittima e un po' carnefice, alle prese con i soliti militari ottusi e criminali, pronti a tutto per i loro oscuri scopi. Potrebbe funzionare, se non fosse che a tratti questa parte del film sembra posticcia e un po' raffazzonata con pezzi presi qua e la da altri film. Questa parte non vale il prezzo del biglietto, neppure per gli eccellenti effetti speciali.

Vale la pena di andare al cinema e spendere 7€? La risposta è assolutamente si per quanto riguarda la prima parte, no per la seconda. Dipende da cosa vi aspettate e se preferite l'azione o (volendo essere scontati) il sentimento. Però, e lo devo dire, la storia dei ragazzini è davvero bella, gli stessi ragazzini sono personaggi splendidi e in fin dei conti un piccolo sacrificio economico ci può stare.


giovedì 8 settembre 2011

Diavoli a Shanghai

Mi pare scontato che tra le mie frivole passioni ci sia anche quella per i fumetti made in Italy. Vulgata profondamente ignorante vuole che questi si limitino al vetusto Tex (anche se quando è scenggiato da Boselli ha ancora un innegabile forza narrativa, che molti altri fumetti in giro per il mondo si sognano) o da Dylan Dog (che i suoi anni migliori sembra averli vissuti, se non a livello di vendite certamente a livello qualitativo, naturalmente dal mio punto di vista personale). Peccato. Perchè i fumetti italiani di alto livello ci sono eccome. In particolare Nathan Never (tra alti e bassi), Dampyr (quasi solo alti) e Julia, senza dimenticare il da poco defunto Magico Vento (che per 4-5 anni è stato senza dubbio alcuno la migliore opera fumettistica del vecchio continente). L'autore di Magico Vento è Gianfranco Manfredi, tornato a scrivere una sua opera con Volto Nascosto, una miniserie in 14 numeri ambientata tra Roma e l'Etiopia negli anni del primo tentativo di colonizzazione italiana (poi  infrantosi per la scialbezza della leadership militare e la pochezza poltica italiana sfociata nelle sconfitte dell'Amba Alagi, Macallè e Adua). Inutile riassumere una storia tanto complessa come quella che si dipanava sulle pagine di quella serie. In ogni caso le critiche furono tutte molto positive (cosa prevedibile visto l'altissimo livello delle storie mediamente scritte dall'autore in questione).
Una nuova serie è ora in arrivo. Anche in questo caso si tratta di una miniserie, che però durerà 18 mesi (stando a quanto ho capito...). La formula è simile a quella di Volto Nascosto. Ad una storia di fantasia, con tratti fortemente eroistici farà da sfondo la storia vera e spesso dimenticata. Si tratta della storia della Cina successivamente alle guerre dell'Oppio, durante la dominazione inglese dei porti di Hong Kong e Macao e il pesante giogo imposto dalle potenze coloniali europee che portarono al declino del Celeste Impero e alla sua caduta (1911). La storia sarà collocata nel 1898, all'alba della "Ribellione dei Boxer", che scosse la Cina dal 1899 al 1901 (e vide l'intervento militare della stessa Italia). Sullo sfondo il traffico di oppio, le lotte commerciali tra potenze coloniali e la potenza delle Triadi. 
Se posso permettermi quindi consiglio la lettura di una serie che potrebbe essere molto interessante, se non altro per la cornice storica.

P.S: per ora le miniserie di casa Bonelli sono ben riuscite. Personalmente ho apprezzato Brad Barron (lungi dall'essere un capolavoro comunque, ma molto godibile ugualmente), Caravan, Greystorm e Volto Nascosto. Meno Demian e Jan Dix. Cassidy lo leggerò appena sarà uscito anche l'ultimo numero. 

mercoledì 7 settembre 2011

Spartacus

Guardate Spartacus stolti! Sangue, azione, morti violente, figa a manetta. Sembra il programma elettorale di Silvio Berlusconi (politica in questo blog??? non lo faccio più promesso!). Invece no, è una serie tv. Anzi, ancora no, sono due serie: "Sangue e Sabbia", che si occupa della vita di Spartacus da quando questi diventa gladiatore e fino alla leggendaria rivolta e "Gli dei dell'Arena", prequel alla serie, dedicata alle gesta dei gladiatori di Capua. Il tutto in attesa della seconda serie (terza contando il prequel) che sarà dedicata alla rivolta dei gladiatori che fece tremare Roma. Ovviamente a dominare non è il realismo storico, ma l'azione e lo spettacolo, quindi non menatemela con la storia che è troppo fantasioso. Per quanto riguarda le riprese lo stile adottato è quello di 300. Se quel film vi era piaciuto buon per voi. Se non vi era piaciuto sappiate che so dove abitate e posso colpirvi in ogni istante, anche mentre state leggendo questo inutile spot.
Ora datevi alla visione. Ave!